IL DISCO
Nel 2001 Scott Kelly decide in qualche modo di colmare il gap con il suo amichetto del cuore e principale comprimario all’interno dei Neurosis, vale a dire Steve Von Till, pubblicando tramite Neurot un disco solista di folk apocalittico quanto più malato distorto e negativo si potesse concepire. Si chiama Spirit Bound Flesh e si compone di otto canzoni sussurrate ed affogate in una produzione rumorosissima. C’è persino spazio per un pezzo di sola voce che sembra la cosa più alcolizzata che sia stata registrata negli ultimi dieci anni.
PERCHÈ NON STA NELLE CLASSIFICHE DI FINE ANNO
I Neurosis vanno a finire nelle classifiche DOC con un sacco di altri dischi e spin-off, tendenzialmente più brutte e noiose di questa, ivi compresi gli immancabili dischi solisti di Steve Von Till/Harvestman, che per carità -DISCONI, direbbe Reje. Ma insomma, probabilmente un sito avantpostmetal fatto come si deve lascerebbe Spirit Bound Flesh anche dalla top ten 2000-2009 dei dischi Neurot.
PERCHÈ STA QUA DENTRO
L’ho ascoltato centinaia di volte per capire quale fosse il punto, e quindi merita quantomeno un piazzamento per via dello sforzo. Alla fine ho deciso che è il disco più cazzuto intenso fuori asse e privo di senno prodotto dal giro doom-core apocalittico demmerda nell’ultimo decennio, e al momento non ho interesse a capire se ci sono arrivato di testa o se è il disco in sè a farmi il culo ogni volta che lo metto su. E Steve Von Till mi sta un po’ più sulle palle. Comunque, già che ci siamo, segnalo anche il disco successivo che si chiama The Wake ed è uscito l’anno scorso. Un po’ più dritto, meno produzione doomy, pezzi forse un po’ più maturi. Disco dell’anno 2008.
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