DISCHI STUPIDI: The Cavalera Conspiracy – Blunt Force Trauma (Roadrunner)

DI CHI E' LA COLPA?

Chaos AD sembrava l’inizio di un futuro consapevole per i Sepultura. Stiamo parlando di quasi vent’anni fa, ma le intenzioni cambiano di poco o niente. A quei tempi la gente stava smettendo di fare metal a muso duro e stava cominciando ad occuparsi delle derive. Tutta la storia del true metal è arrivata abbastanza dopo, prima era soprattutto una questione di gusti –mi piace il thrash, mi piace il metal classico, etc. Il nu-metal non esisteva, o è nato morendo -è una questione filosofico/musicale noiosissima. Roots sembrava un altro inizio ancora e invece era la fine. La cosa non era chiarissima nemmeno ai membri della band, poi il tutto s’è fatto cristallino: anche ai tempi di Primitive e oltre Max Cavalera continuava a farla franca mostrandosi al mondo come ideale capo/divinità di una tribù fittizia (“i cui membri, se si conoscessero, si odierebbero”, diceva ai tempi Teo Segale su Rumore). Eppure già da quasi un lustro la gente aveva smesso di provare a cercare un ibrido che facesse convivere death metal e musica tribale amazzonica senza far suonare ridicoli né l’uno né l’altra. Come disse giustamente m.c. ai suoi tempi, Roots aveva molto più senso dei suoi fan: io stesso continuo a non provare vergogna per tutto il pacchetto da fan dell’epoca: dischi, magliette e tutto il resto. Un mio amico ha il logo dei Soulfly tatuato sul polpaccio, io son riuscito a scamparla non so bene per quale miracolo. Dicono che gli ex metallari han tutti delle cicatrici.
Nel corso del tempo l’epopea Sepultura/Soulfly ha smesso di essere interessante e ha continuato a rinnovarsi più o meno come un precipitato freudiano in cui tutte le cose continuano a succedere per via di un trauma primigenio. Nel ’96 o ’97 il cantante esce dalla band. La band prosegue per conto suo, inizia a fare audizioni per un cantante e sceglie un nero senza spina dorsale di nome Derrick Green (pensando alle foto promozionali, suppongo). Max Cavalera mette in piedi i Soulfly, di fatto un progetto solista mascherato da gruppo, i cui membri (sbandierati ai quattro venti come una sorta di moderna tribù) venivano licenziati e reintegrati a getto continuo.
Quindici anni dopo il risultato è un bagno di sangue. I Sepultura hanno dato alle stampe una manciata di dischi uno più brutto dell’altro, due dei quali implicitamente certificati vecchiume senza vergogna dal marchio SPV/Steamhammer (tra questi si distingue Dante XXI, per una stupenda recensione scritta ai tempi dal nostro Reje). I Soulfly continuano ancor oggi a produrre dischi di puro karaoke hardcore/metal, probabilmente ancor meno rispettabili dal punto di vista artistico (ai Sepultura va dato almeno credito di essere rimasti in qualche modo una specie di versione fiacca e debosciata dei Sepultura di Arise, senza alzare la cresta né farsi il viaggio della tribù). Nel frattempo Igor Cavalera è uscito dai Sepultura. Gira come dj con un progetto di elettronica ignorante chiamato Mixhell e suona la batteria in un gruppo chiamato Cavalera Conspiracy, sostanzialmente i Soulfly con Igor Cavalera alla batteria. Il primo disco Inflikted era un terribile mascherone di thrash postfactoriano buzzurro prodotto come va di moda produrre i gruppi adesso (il cosiddetto protools-core alla Killswitch Engage etc). Il secondo è uscito a fine mese scorso, contiene più o meno la stessa sbobba (se possibile ancor meno ispirata) ma con un briciolo di malafede in più, come una specie di Reinventing The Steel dei Sepultura senza un pezzo che sia uno e con il guest-starring di Roger Miret (un altro sopravvissuto da evitare come la peste) che entra alla terza traccia a ginocchia alzate per sfondare di gran carriera il muro tra malafede e WTF. Di lì in poi il disco suona come un vecchio che cerca di stuprare la propria igienista dentale urlando a squarciagola CHI È L’UOMO? CHI È L’UOMO?, il tutto previo bonifico e senza nemmeno la foto dell’igienista da sbattere in copertina. Nel frattempo i Sepultura sono più morti che vivi e Andreas Kisser se ne va in giro come supplente di Scott Ian per qualche data degli Anthrax al Big Four. S’era perfino rumoreggiato di una reunion della band, caldeggiata da Max e rifiutata da Kisser (da parte sua Kisser dichiara grossomodo di non essere stato informato della cosa). In tutto questo non è chiarissimo se la Sepultribe conti ancora tra i suoi membri anche qualche ascoltatore nostalgico; io di mio ho semplicemente deciso di riprovarci, riascoltare Beneath The Remains/Arise/Chaos AD/Roots nelle ultime settimane e trovarli estremamente più deboli e privi di senso di quanto ricordavo, e prima di diventare un negazionista è il caso che chiuda il pezzo.

2 pensieri su “DISCHI STUPIDI: The Cavalera Conspiracy – Blunt Force Trauma (Roadrunner)

  1. Vecissimi i Sepultura (SEPULTALLICA SEPULTALLICA SEPULTALLICA – da qualche giorno, da quando mi hai nominato Cavalera, non riesco a togliermi dalla testa questo vecchio titolo di Metal Shock – SEPULTALLICA SEPULTALLICA)… Avevo due magliette loro, una nera a maniche lunghe (longsleeve, dal 2002 in poi) con la S di Sepultallica gialla, e poi quella famosa, orenda maglietta della nazionale brasiliana con dietro il numero 10 e il nome “SEPULTURA” (tallica) sulle spalle. Talmente brutta che non l’ho MAI messa, ovviamente, anche se poi attorno al 2001/2002 vidi i Liars per la prima volta e Julian aveva quella maglietta lì (Liarsallica) e io tornato a casa ravanai disperatamente negli armadi come un cane, e mai più la ritrovai.

    Comunque io ho sentito Chaos AD di recente (cioè un anno e mezzo due fa) ed era veramente fiacco, debole e antico. Però qualche giorno fa è comparsa a via Prenestina a Roma una scritta “BIOTECH IS GODZILLA!” (sta su un muro sulla sinistra, andando verso Porta Maggiore poco prima del tunnel, se non ricordo male) e quindi siamo ancora tutti nostalgici e vecchi. Roots sembrava un capolavoro d’avanguardia all’epoca, almeno per noi lettori di Metal Shock, e invece era probabilmente una trashata totale.

    Grosso il tuo amico col tatuaggio dei Soulfly – io ho rischiato di avere l’asterisco dei Red Hot, pensa te. Mi quasi-convinse mia sorella sedicenne, cui io (tredicenne) dissi “mi vorrei tatuare il logo dei Red Hot, ma ho paura che da grande non mi piaceranno più”, e lei, “ma no, i Red Hot sono un gruppo di quelli fichi che ti senti anche a 30 anni, proprio uno di quelli che ti tatui”… Porca troia che rischio. Oggi tutti mi chiamerebbero “Dani California”. E comunque adesso chi cazzo si tatuano i ragazzini? Rihanna?
    Oh la la.

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