STREAMO – ZEUS! – Opera

opera

È il ritorno dei guaglioni sulla traccia, due anni e una manciata di mesi più tardi Luca & Paolo riprendono il discorso esattamente da dove l’avevano lasciato però spostando il tutto al livello successivo: più delirio, più ultraviolenza, più entropia, una struttura dei brani che definire escheriana è un eufemismo, roba che al confronto in Titicut Follies stavano in crociera, una produzione letteralmente devastante (il mastering finale è opera di James Plotkin, vedi alla voce uomini che ci aiutano a essere migliori) che sembra si siano materializzati nel tinello di casa a disintegrare tutto, c’è pure Justin Pearson che caccia quattro urla effettate in Sick and Destroy. E a proposito di titoli ‘divertenti’, questa volta è il turno di Lucy in the Sky with King Diamond (probabilmente Ringo Starr approverebbe), La Morte Young (ironicamente uno dei pezzi più brevi del disco, in aperto spregio al maestro da cui prende le mosse), Giorgio Gaslini is our Tom Araya (che innesca in chi sa una serie di cortocircuiti che evocano cerchi che si chiudono e matrimoni celebrati in Paradiso), Bach to the Future, si arriva a Eroica con le sinapsi già irreversibilmente incrinate, per poi annullarsi nell’uno-due finale e definitivo di Grey Celebration (bisognerebbe davvero farla sentire a Martin Gore questa) e Blast but not Liszt (di cui non voglio nemmeno iniziare a interrogarmi sulla genesi). Il disco esce oggi ed è il migliore regalo di San Valentino che possiate farvi, fare o ricevere. Potete ordinarne una copia fisica in vinile superlusso Qui, Qui o Qui. Qui le date del tour, che pure inizia oggi. Più sotto invece lo streaming.

Cose assurde che succedono.

CaveIn_Cover

Una cosa che -così, a caso- ci riconcilia con il mondo della musica è che l’uscita n.13 dell’etichetta degli Unsane (Coextinction,  già dato) è una registrazione nientemeno che dei Cave In, risalente tra l’altro al 2002: due pezzi finiti su Antenna e uno di Tides of Tomorrow, la fase prog-melodico-malcagata del gruppo di Boston che amiamo più o meno da sempre e che da adesso in poi è endorsata da Chris Spencer in persona.

Basta poco a farmi contento. Il disco non l’ho ancora sentito, l’ho comprato in digitale a scatola chiusa -solita trafila di sempre- e ora lo piazzo in auto. Ci sono cose peggiori da comprare con tre euro.

Solo giusto.

tl

Impatto Sonoro ha messo online un tributo ai Laghetto. Con somma gioia ho potuto partecipare ridisegnando la copertina del loro disco migliore, assieme ad altri più conosciuti e più bravi di me, tipo Francesco Cattani a cui ho rubato l’immagine qui sopra. Non ho ancora ascoltato il tributo ma -diciamoci le cose come stanno- era solo giusto. Gli originali ve li scaricate tutti gratis dal sito che vi ho linkato sopra. Dei  Laghetto abbiamo parlato diverse volte e le trovate tutte cercando Laghetto su Bastonate invece che, come al solito, “sfondo per libro dove non sbocciano fiori”, “chi abita a madonna dell albero”, “frasi per tatuaggi in italiano in ricordo di un cane” o “alby” (stando a quello che avete cercato oggi).

TUTTO QUI.

FUSION METAL (inteso come “ma vedi te se ci dovevan propinare pure il”)

C’è una cosa che mi sento di puntualizzare: il jazz applicato al metal ha senso solo se fai metal. Il metal applicato al jazz, stessa cosa, ha senso se fai metal. I Naked City dei pezzi veloci ma tutto sommato pulitini e minimali e messi di traverso non funzionano quanto i Naked City dei pezzi-carneficina-truculento-artsyfartsy raccolti su Torture Garden. Non andiamo (andavamo) a vedere gli Zu una volta ogni mese e mezzo perché siamo fanatici dello strumento, ma perché spaccavano il culo alla merda stessa rendendo la merda una merda senza culo e piegandoci ulteriormente. Così come qualsiasi altro gruppo tecnicamente riconosciuto come valido e/o composto da musicisti di comprovata perizia ci piace sempre e solo se usa la comprovata perizia di cui sopra per bruciarti il cervello con modi inediti di farti male alle orecchie e/o torturarti i coglioni con scale progressive senza senso che durano un’ora e mezzo tipo quel disco degli Orthrelm. Peraltro abbiamo una lunga lista di gruppi su cui abbiamo iniziato a cagar sopra in quanto appannaggio di certi riccardoni dell’ultima ora, tipo appunto i Tool da dopo Aenima, ma anche prima vanno rivalutati e pisciati fuori dalla nostra discografia essenziale ASAP, i Meshuggah immediatamente dopo Nothing, certa gente inqualificabile tipo Dredg da El Cielo in poi eccetera eccetera eccetera. Non abbiamo una vera e propria issue contro Dream Theater o Pain of Salvation o gente così, perché NON LI ABBIAMO MAI ASCOLTATI IN VITA NOSTRA e se ne abbiam detto male l’abbiam fatto su una vaghissima idea della musica che fanno e che non fanno, cioè a quanto abbiamo capito fanno musica metal non violenta e quindi non fanno musica metal. Ma anche gente tipo Ephel Duath a ragion veduta s’è macchiata di crimini simili con dischi tipo The Painter’s Palette, e insomma la piaga del riccardonesimo è tutt’altro che circoscritta.

Purtroppo tutto il movimento contro il False Metal con cui ci siamo bellamente sollazzati tra la seconda metà degli anni novanta e i primissimi duemila -ricordo un fondamentale topic sul forum di Metallus o Metal.it in cui si andò avanti per quattromila post discutendo se l’assolo di basso di Another Life degli Skylark contenesse o meno una stecca, cosa che ancor oggi peraltro non so pur essendo riuscito finalmente ad ascoltare il pezzo su youtube (ed anzi essere scoppiato in lacrime nel ricordare la storia, avere pensato di cercare il pezzo su youtube e trovarlo)- si era concentrato su un ritorno della forma estetica che ha bruciato parzialmente l’efficacia di un messaggio giustissimo et importantissimo, e cioè che non posso mettere in macchina un disco metal e il mio passeggero non-metal lo ascolta e prova qualsiasi cosa che non sia l’istinto di pugnalarsi le orecchie e/o gettare il disco di cui sopra fuori dal finestrino. Punto e basta. Voglio dire che sì, l’unica cosa fissa del ruock e del metal è questa cosa della violenza gratuita e immotivata e questa cosa per me non è negoziabile. Voi naturalmente potrete avere tutte le idee che Dio ci ha mandato in questa terra, ma sono idee fondamentalmente sbagliatissime.

Ora, la fregatura è che Bastonate –pur reclamando una propria autonomia dal cervello umano e dalla realtà corrente dei fatti- basa i propri aggiornamenti su cose che stanno succedendo e meritano di essere coperte o quantomeno blastate in culo. E quindi il problema legato al metal-non-dannoso, questa categoria priva di ragion d’essere, è un problema che sentiamo in qualche modo reale. Vale a dire che nell’aggiornarmi con cosa si dice in giro per i blog e i social network incappo in un post di Metalsucks nel quale si racconta tranquillamente che un chitarrista fusion-fusion di nome Felix Martin è stato messo sotto contratto da Prosthetic senza dileggiare nessuno degli interessati.

Già di per sé Prosthetic è IL MALE. Il successo dell’etichetta nei primi anni duemila corrisponde, puro e semplice, con l’inizio di uno dei periodi più bui e privi d’interesse della musica di ogni tempo e fatto di deathcore, Lamb Of God e produzioni computerizzate che chiedono la messa in opera di un nuovo trasversale olocausto di ascoltatori di musica e cose simili, musica che ha influenzato (nel senso di infettato) quasi tutto quel che succede nella musica pesante odierna a partire da Relapse e simili. E dopo un primo periodo di patetico marketing dell’esser buzzurri mascherato da revivalismo heavy metal, ha semplicemente continuato a buttare sul mercato merda di cane con un briciolo di seguito. Ma nel caso di cui sopra la mefistofelica (o forse gesuitica) unione tra riccardonesimo spinto e concetti tipo ultime tendenze del metal tocca livelli inediti. Presto o tardi gli stessi ragazzini emo del giro protoolscore smetteranno la frangetta in favore di una coda di cavallo riccia e compreranno una Ibanez a doppio manico (o quel che è), sdilinquendosi in suite di metal concettuale di quindici minuti a botta. Metalsucks si cura di taggare il 2012 come l’anno del fusion-metal, costringendomi a venire a contatto con roba tipo questo gruppo. Piglia male, e al contempo non abbiamo mai sentito così necessaria la presenza sul mercato di un disco ultracelebrativo degli UNSANE e i dischi in uscita di Melvins e gli stessi Disquieted By o i vari 16 del caso. Salviamoci finchè siamo in tempo. A tutti coloro che vorranno sollevare obiezioni tipo ma sì ma questo disco in realtà è figo sei tu che non capisci un cazzaccio di musica, fatti meno seghe e sturati le orecchie e cose così, rispondiamo idealmente

11.11.11 (no, non è oggi, non correte dentro twitter per fare il post contro le date a cifra tonda)

Pare che l’idea sia venuta fuori sulla base delle varie Boadrum prima che le Boadrum diventassero più o meno concerti normali. Il succo comunque è che l’11.11.11 verso le 11.11 di sera o anche prima e dopo ci saranno 11 concerti in 11 città fatti da gente figa che farà robe performative che c’entrano con l’11, tipo ad esempio a Roma ci saranno 11 artisti e gruppi del giro vOOrgata vOOredom tra cui tra l’altro djPikkioMania che faranno esibizioni di 11 minuti a testa, o a Torino InZaire con Squadra Omega e Paolo Spaccamonti che si butteranno a fare una jam su un palco in 11 o Bob Corn che farà un concerto con 11 coriste a Utrecht. E via di questo passo. Il tutto è trovabile sul blog dell’evento, compresi posti e persone che partecipano facendo cosa in che modo. Bastonate affibbia un pitchforkiano 11.11 preventivo al tutto e si riserva di tornare sulla cosa in sede di agendina.

The CUORICIONI PELOSI issue

Aridatece Sid e Nancy.

Zooey Deschanel e Ben Gibbard si sono lasciati. Lei è quel brutto precipitato di indietudine vintage ’70 che recitava in 500 Giorni Insieme e in qualche altra decina di film nei quali quasi sempre (non si sa come ma succede quasi sempre) si metteva a cantare. Lui è il cantante e/o la mente dei Death Cab for Cutie (abbastanza carini i primi, merda tutto il resto) e di altri progetti musicali artisticamente affini. Il matrimonio di Zooey e Ben Gibbard è la quintessenza di ciò che sta succedendo all’indie rock del nostro secolo: due singolini di successo, la nascita di un progetto elettronico del cazzo (i Postal Service erano un gruppo del cazzo già in tempi non sospetti), diventi merce di scambio per i telefilm giovanilisti alla Gossip Girl, ti metti assieme a un’attricetta di tendenza e crei un modello di ruolo che perca per metà dal chitarrista dei Muse e per metà da Ian MacKaye. Le riviste ne parlano in termini abbastanza positivi da far sembrare l’ammucchiata DCFC/Postal Service/She&Him (il gruppo di lei con M.Ward) un movimento musicale a se stante con un briciolo di rilevanza storica (“è questo il nuovo indie?”). In qualche caso hanno talmente fotta di fare uscire la recensione nel numero giusto che il redattore decide di scaricare il leak da internet prima che gli arrivi il promo, mettendolo disco del mese nonostante sia un palese fake e/o il disco di un altro gruppo. E comunque ormai la sacra unione tra artisti alternative ed attrici fighe è EFFETTIVAMENTE un genere musicale a sé, un caso di iperesposizione casuale dell’arte su base sessuale che serve al cinquanta per cento a denunciare il fatto che sì l’indipendenza e l’etica ma anche voi vorreste scoparvi Zooey Deschanel (grazie ar cazzo), e per l’altro cinquanta che sì, la maggior parte di queste tizie non sanno fare il loro lavoro nonostante gli occhi azzurri MA hanno una sterminata cultura musicale e a volte posano con la maglietta dei Black Flag. Il tutto si risolve magicamente in dischi quasi sempre atroci e al di sotto la più ottimistica interpretazione del concetto di “pubblicabile”, come nel caso di Devendra Banhart (abbastanza carini i primi, merda tutto il resto) nel post-Natalie Portman. L’altro giorno alla radio ho sentito parlare dei Kills (abbastanza carini i primi, merda tutto il resto): diceva la tizia che il party di matrimonio tra il chitarrista e Kate Moss è durato una settimana e la cantante era incazzata pesa tutto il tempo (“sarà gelosia?”). E vi ricordate quando Beck (abbastanza carini i primi, merda tutto il resto) fece uscire un disco acustico triste e del cazzo dopo essere stato scaricato da Winona Ryder? E lo stesso Page Hamilton, perchè ha riformato gli Helmet se non per mostrare al mondo che a cinquant’anni suonati è MOLTO più figo esteticamente di quanto Beck e gli altri esseri umani siano mai stati e possano mai essere? E soprattutto: quale di questi artisti potrebbe avere anche in prospettiva il coraggio di prendere a coltellate (o farsi prendere a coltellate dal) la propria fidanzata hollywoodiana per entrare nel mito? Da quando le ragazze hanno guadagnato il diritto a desiderare sessualmente un musicista che non ha idea di cosa cazzo sia un fuzz?

soda.

Un’altra cosa per cui invece mi prende male è che Thurston Moore e Kim Gordon si sono lasciati ufficialmente. Col loro matrimonio finisce probabilmente (o no) l’avventura Sonic Youth (abbastanza carini i primi, merda tutto il resto), mentre Thurston licenzia dischi acustici di cui tutti dicono “bellissimo” e io non voglio ascoltare per scoprire che no. L’avventura Sonic Youth è più o meno l’unica espressione dell’indie rock anni ottanta che ha proseguito l’attività ininterrottamente sotto lo stesso nome fino ad oggi senza manco dei cali troppo violenti di qualità, ed è un po’ un’ammissione di sconfitta e il possibile inizio di una seconda vita di Moore come frequentazione di stelline hollywoodiane. Kim Gordon ha 58 anni, io me la farei anche oggi pomeriggio.