L’agendina dei concerti Bologna e dintorni – 14-20 novembre 2011

però, andiamoci cauti perché, anche lì, bisogna non cadere dall'ottavo piano per facile entusiasmo. (Giovanni Trapattoni)

 
A meno di 48 ore dalle dimissioni di Berlusconi e quando tutto quello che veramente vorrei è drogarmi pesantemente da qui al 16 dicembre arrivano invece i Pulling Teeth, questa sera al Voodoo Club a Comacchio per una scarica di hardcore old school da bulletti muscolosi che i denti ce li spaccheranno a noi; aprono i bulletti introspettivi Seraphim e i revivalisti di certo screamo preso male che fa tanto anni Zero Gods And Queens (dalle 22, otto euro più tessera ARCI). Martedì un cazzo, ci si cura gli ematomi. Mercoledì Ahleuchatistas (Qui il nuovo disco in streaming) al Teatrino degli Illusi, MeryXM in assetto hip hop battagliero e per chi vuol morire lentamente c’è pure l’irsuto Josh T. Pearson al Locomotiv (ore 22, dodici euro più tessera AICS). Giovedì ultramegagay fattanza al Clandestino con il fantastico viaggio omosessuale dei Captain Ahab (dalle 22, gratis), ancora a Faenza con Cannibal Movie e amici al Tesco (Qui tutte le info, Qua il gigamegaflyer che a fissarlo intensamente ti cava via almeno un paio di diottrie), doppietta di gruppi con nomi orribili ma che musicalmente spaccano i culi all’Elastico, e nientemeno che Fabio Concato in jazzy associazione a delinquere al Bravo Caffè. Venerdì lasciatevi crescere la barba e rispolverate quei bei camicioni di flanella da taglialegna autistico che portavate nel 1993 (se nel 1993 non eravate ancora nei coglioni di vostro padre), arrivano i Pinback al Locomotiv (dalle 22.30, tredici euro con tessera AICS); oppure ancora Cannibal Movie ma questa volta allo Zuni. Sabato oltre alle solite cose (Fleet Foxes all’Estragon, Shigeto al Locomotiv, Paul Van Dyk al Link) meritano una segnalazione Wolves in the Throne Room (con Wolvserpent di spalla) nella location più improbabile di sempre (dalle 21.30, dodici euro) e i Crash of Rhinos che tanto piacciono a noi vecchiacci rincoglioniti in vena di amarcord di quando l’emo era qualcosa di rispettabile, assieme ai parimenti revivalistici Distanti al Valverde a Forlì (dalle 21.30, GRATIS con tessera Arci). Domenica di nuovo al Clandestino, c’è Andre Williams, imperdibile è dire poco, e si accelerano le pratiche per dedicare alla Morena una statua o una piazza davanti a un ipermercato…
Non bastasse, qui sotto i flyer di due bei festivalini che avranno luogo nel fine settimana tra Bologna e Carpi; cliccateci sopra per accedere alle relative info .

 

L’agendina dei concerti Bologna e dintorni – 12-18 settembre 2011

Qualcosa scompare: è la settimana dell’ultimo AntiMTVDay. Quando è cominciato, una vita fa, c’era questo megafestival al Parco Nord, l’MTVDay appunto, IL NEMICO; io ero poco più di un ragazzino e la musica era ancora per poco qualcosa in grado di creare fazioni, i buoni da una parte, quelli degli infiniti tour nei centri sociali, biglietto cinquemila lire, in dieci sul furgone, i panini vegani portati da casa e dormire sul pavimento gelido della palestra, sudore a secchiate e pogo assassino, fai girare il microfono, pugni e calci  e urlare a squarciagola ogni strofa in un inglese da seconda elementare, la maglietta autoprodotta, i cataloghi della Green Records, domani c’ho il compito in classe di matematica e non so un cazzo; dall’altra la musica “commerciale”, i gruppi “costruiti a tavolino”, quelli dei videoclip alle due del pomeriggio, quelli che andavano ospiti a “Total Request Live”, i concerti nei palazzetti mai a meno di cinquantamila l’anello meno costoso: MERSH. Oggi MTV trasmette solo reality show su trogloditi sudamericani e minorenni incinte, il concetto stesso di ‘major‘ fa ridere per non piangere e non c’è davvero più un nemico contro cui innalzare barriere di integrità e purezza per il semplice motivo che di tutta la faccenda sembra non freghi più un cazzo a nessuno, e tanto comunque quasi tutta la musica fa cagare indistintamente; io sono un po’ più vecchio e manco per il cazzo più saggio e questa è un’altra parte della mia vita che se ne va. Martedì ci sono gli Emeralds a Bologna, maggiori informazioni appena riesco a capire cosa e dove sia la “galleria Verdi” dove dovrebbe tenersi il concerto… Mercoledì la scelta è tra il roots alla vecchia della fenomenale one-man blues band The Blues Against Youth all’Honky Tonk Bar (dalle 21.30, ingresso a offerta libera), i redivivi Casino Royale in karaoke incarognito all’Estragon (21.30, cinque euro e nostalgia divorante compresa nel pacchetto, e quante trombe quando partiva il SangueMisto remix di Cose Difficili in loop…) o i decisamente più attuali Ofeliadorme in piazza Verdi (gratis dalle 21.30). Giovedì ancora all’Honky Tonk per il piratesco, viscerale passatismo alcolico del supergruppo Captain Jack and His Tunas (dalle 21.30, gratis). Venerdì prima serata dell’AntiMTVDay, più che altro roba noise molestissima spalmata tra sala sopra e sala sotto con dj-set virulento di Madkore a chiudere (si fa per dire); sabato ancora AntiMTVDay, e questa è proprio l’ultima… altrimenti, per gli intellettuali drogati presi male ci sono i Demdike Stare gratis al Festival della Filosofia a Carpi. Sabato e domenica c’è anche un bel festivalino tra hardcore e hip hop con Kaos, Salmo, Unearth, Evergreen Terrace, Bane e tanti altri: tutte le info Qui.

Ma io lo so chi è Mark Lanegan

quando l'erba era verde e gli uomini erano veri uomini

Ritorna William Elliott Whitmore, e questa volta lo senti che è speciale. Pur avendo continuato a incidere dischi con una certa strana regolarità (fino a tutto il 2006 al ritmo di un album e un EP a semestre, roba che manco i Kiss dei tempi d’oro, poi nulla fino al 2009 di Animals in the Dark), il mandriano dell’Iowa (che di per sé è come dire il meccanico di Detroit, ce ne rendiamo conto) non era più riuscito a raggiungere i picchi di pura, cristallina, incontaminata devastazione emotiva dell’immortale Ashes to Dust, ancora oggi e per sempre uno dei dischi più belli e strazianti degli anni Zero (e prima, e dopo, e oltre). Certo, qualche zampata da giovane vecchissimo leone ancora riusciva a piazzarla (Dry su Song of the Blackbird, che riprendeva il discorso esattamente da dove era stato interrotto alla fine di Ashes to Dust, There’s hope for you su Animals in the Dark, sorta di Love will save you ma campagnola e giusto un pelo meno amara) ma erano episodi isolati se si considera quanto i dischi prima fossero capaci integralmente di strapparti l’anima e farla a pezzetti con giusto qualche giro di acustica o banjo e il rantolo di un ultracentenario in fin di vita col catrame al posto del sangue nelle vene. Già, perché poi più passavano gli anni più la voce di Whitmore si normalizzava, ringiovaniva perfino, come una specie di Benjamin Button però bravo a scrivere canzoni che ti lacerano il cuore; fino al 2005 pareva un incrocio tra Tom Waits, l’ultimo Johhny Cash e un tabagista immortale che aveva da poco oltrepassato la boa del primo millennio di età; ora invece è effettivamente la voce di un mandriano trentatreenne che magari apprezza pure whisky e tabacco da masticare, ma senza abusarne. Ma questo non rappresenta più un problema dal momento in cui l’ispirazione dell’uomo torna ai livelli stellari di una volta: i due pezzi in streaming in anteprima dal nuovo, laneganiano Field Songs (che esce il 12 luglio, come il precedente ancora su Anti – ormai definitivamente la roccaforte certificata del vecchiume cool) dicono di una penna che affonda le radici fino alla carne e al sangue della tradizione, ridefinendo il concetto stesso di americana con la sola forza di una chitarra e dell’aria che passa attraverso le corde vocali. Sono canzoni senza tempo, che sono state scritte oggi ma potrebbero esser state scritte duecento anni fa o dopodomani che comunque la loro potenza rimarrebbe esattamente la stessa in ogni caso (magari al netto del costante cinguettio di uccelli registrato in sottofondo che alla lunga diventa leggermente fastidioso, almeno per chi come me vive in città e preferisce il rumore del traffico); canzoni che possono essere apprezzate anche se non avete mai visto una mucca in carne e ossa, non avete la minima idea di come si faccia a dissodare un terreno e dove vivete ci sono giusto i giardini pubblici. Se tutti i rednecks fossero come William Elliott Whitmore probabilmente il mondo sarebbe un posto un poco migliore (o perlomeno in giro ci sarebbe musica molto più bella).

Ascolta i due pezzi in streaming da Field Songs

L’agendina dei concerti Bologna e dintorni – 20-26 giugno 2011

 

Esiste un modo migliore per cominciare la settimana se non in compagnia di un mucchio di energumeni polacchi e brasiliani lungocriniti grugnanti e bestemmianti? Non che io sappia. L’appuntamento questa sera è al Blogos con Vader e Krisiun (di spalla Essence, Resistance ed Eloa Vadaath), l’inizio intorno alle 20, il prezzo diciotto eurini. Domani a parte Anna Calvi al bagno Hana Bi (gratis dalle 21.30) e Il Pan Del Diavolo al Bolognetti l’ipotesi di farsene dei grammi o restarsene in branda diventa ben più che un’eventualità. Mercoledì in compenso due begli appuntamenti al prezzo che ci piace di più (zero euro/gratis/a ufo): badilate di cultura all’XM24 per MeryXM, e nostalgia canaglia di quando l’erba era verde e gli uomini erano veri uomini all’Honky Tonk bar con la one-man band The Blues Against Youth. Giovedì ancora all’XM24 per una scarica di ultraviolenza con i massicci Thou (che vengono dalla Louisiana e ci tengono a farcelo sapere), gli ultramassicci Moloch e i massiccissimi D.U.N.E. (dalle 22, quattro euro); se invece temete di spettinarvi la frangetta o stropicciarvi gli stracci che portate addosso, al Bolognetti c’è il pitchforkiano Destroyer (gratis dalle 21). Venerdì Battles eccetera al Link (dalle 22, venticinque euro più tessera), oppure festival nel cortile del Crash con Mother Propaganda e altri (more news to come, come si dice); sabato potrebbe anche essere un buon giorno per morire (la ragione? Iron MaidenMotörhead sullo stesso palco può bastare?), se poi domenica non ci fossero Agnostic Front e U.S. Bombs gratis a Portomaggiore.

 

Nei giorni 23-24-25-26 giugno al parco della Montagnola si terrà la Festa delle Musiche, dalle 15 a mezzanotte tavole rotonde e concerti a strafottere senza soluzione di continuità. Tutte le info Qui.

 

Breaking News

L’ennesimo nuovo gruppo di qualche ex-Refused a caso e i buzzurrissimi Venerea giovedì all’XM24; il problema è che a guardare sui rispettivi myspace la stessa sera li danno al Forte Prenestino a Roma. Chi avrà ragione? In attesa di ulteriori delucidazioni ve la vendo esattamente come l’ho comprata.

 
 
UPDATE DELL’ULTIM’ORA: IL CONCERTO E’ CONFERMATO A BOLOGNA. Domani all’XM24 sarà definitivamente la serata degli svedesi belli.

L’agendina dei concerti Bologna e dintorni – 13-19 settembre

 
Non si fa in tempo a chiudere la settimana con un devastante, eroico live dei Last Days of Humanity (portato avanti nonostante tutto e tutti, con la corrente che saltava di continuo, il microfono a singhiozzo e mezzo impianto praticamente fuori uso) che è di nuovo tempo di concerti. Si comincia questa sera all’Atlantide con una tripla da urlo nel segno del crust/d-beat più urticante in circolazione negli USA e in Finlandia: The Holy Mountain (questi sono veramente micidiali), Abrupt e i finnici Unkind (temibilissimi con il cantato in madrelingua). Dalle 22, l’ingresso dovrebbe stare sui cinque euro (per i fighetti e gli insonni cronici ci sono i Blonde Redhead all’Estragon a quindici euro). Martedì non mi risulta ci sia nulla a parte i Tre Allegri Ragazzi Morti (gratis con summer card – dieci euro) che suonano all’Estragon per la millesima volta quest’anno; meglio mercoledì con i Dub Pistols, sempre all’Estragon e sempre previa summer card. Se poi non siete troppo storditi dai cannoni basterà una breve passeggiatina rinfrancante fino al Kindergarten per godersi il dj set inaugurale del Robot Festival: masters of ceremonies, i Pastaboys, Nôze e Dani Siciliano (dieci euro). Giovedì 16 una scaletta serratissima, da maratoneti: alle 21 aperitivo con i Montefiori Cocktail alla terrazza del MAMbo (gratis), alle 21.30 DJ Balli a Palazzo Re Enzo (cinque euro), poi di corsa ancora all’Estragon per i grandi Real McKenzies (gratuito con summer card a dieci euro) e infine al Cassero per Daniele Baldelli (dieci euro, cinque se in possesso del biglietto di ingresso di Palazzo Re Enzo).
Venerdì 17 armati di ferro di cavallo, cornetto antisfiga e manina che fa il gesto delle corna, ci sarà ancora di che desiderare il dono dell’ubiquità: ancora crust punk alla vecchia all’Atlantide con Deathraid e Bhopal (dalle 22, cinque euro), un live set che si preannuncia devastante di Kevin Martin nella sua ultima incarnazione King Midas Sound a Palazzo Re Enzo (dalle 23, dieci euro), la prima serata dell’AntiMTVday all’XM24 (dalle 22.30, il prezzo dell’ingresso per ora non è dato saperlo), e tanto per non farsi mancare niente i Cassius al nuovo Link (quindici euro). Per i romagnoli ci sono i Uochi Toki in set semiacustico al Grottarossa (dalle 21, cinque euro con buffet vegano), per i fighetti e in generale chi della musica in fondo non ha mai capito un cazzo ci sono i Nouvelle Vague all’Estragon a quindici euro.
Sabato 18 seconda giornata dell’AntiMTVday (dalle 16.30, ingresso non pervenuto, tra gli altri ci sono anche gli ZEUS!), per i metallari panzoni attempati col mullet i Phantom-X a Comacchio (dalle 22.30 al Voodoo Club, il prezzo lo ignoro), per i nightclubbers più aggressivi la riapertura del SynkLab, per i nightclubbers strafatti di keta The Speed Freak al Redrum. Finale col botto per le teste metal più coriacee domenica con il Rock Hard Festival all’Estragon (dalle 11): per trentacinque bombe vi beccate dieci gruppi (tra cui spiccano Sodom, Grave Digger e i mitici Malnàtt – non i nazi di Milano), bancarelle a tema, ricchi premi, cotillons, e l’elezione di Miss Maglietta Bagnata durante lo show di quei fini stilnovisti dei Rain.

L’agendina dei concerti Bologna e dintorni – 30 agosto-4 settembre

Suicide? Per me... numero 1!!!

 
Prima di sborrare nei pantaloni al pensiero dei Suicide in data unica italiana a Bologna mercoledì 1 settembre (performing the album Suicide per giunta) è meglio per voi che consideriate un paio di argomenti:
– il concerto si terrà al Locomotiv, il cui il tetto di metallo e le finestre rimaste sigillate per 3 mesi (esattamente dal primo giugno, data in cui si è svolto l’invivibile concerto dei Lali Puna – per la cronaca: niente prevendite, coda interminabile alla biglietteria, dentro il pieno totale e una situazione ambientale indecente con temperature ben oltre i 450 fahrenheit) avranno contribuito a creare un microclima interno che al confronto il deserto del Mojave è una cella frigorifera.
– per “un disguido” le prevendite non sono state attivate neanche stavolta, il che nella migliore delle ipotesi significa come minimo uno scenario all’entrata peggio dell’assalto degli indiani alla diligenza in “Ombre Rosse”, nella peggiore un bagno di sangue in piena regola. Suicide? Homicide.
– il concerto terminerà TASSATIVAMENTE entro la mezzanotte e i volumi saranno con molta probabilità poco meno che risibili, perchè se no i vicini si incazzano e telefonano agli sbirri.
un esempio di show dei Suicide (è vero, quella volta c’era solo Martin Rev: in tal caso moltiplicate per due il numero di vecchi sul palco). Se siete in cerca di un bel karaoke del cazzo su Frankie Teardrop oh Frankie-Frankie abbiate un’idea di cosa invece subirete.
– in tutto questo, il prezzo del biglietto è di 22 euro. È anche vero che la stessa sera a Firenze c’è Leonard Cohen (prevendite già chiuse da secoli), i cui biglietti per i settori più sfigati se non ricordo male partivano da una cinquantina di euro… a ognuno il suo.
Questo giusto per amor di cronaca (senza considerare le manovre da Tetris che si dovranno compiere una volta entrati nel forno-carro bestiame per aggiudicarsi una postazione vagamente decente tentando di dribblare i pezzi di merda con la sigaretta accesa). Chi non ricorda il passato è condannato a ripeterlo; io sarò lì intorno alle 21.30.
Il resto della settimana:
Lunedì 30 agosto festeggiamo la fine dell’estate all’Echoes con Riva Starr ai controlli; tanto martedì non c’è un cazzo e si resta a smascellare.
Di mercoledì abbiamo già detto. Giovedì ci sono Arcade Fire e Modest Mouse al Parco Nord per i turisti della musica (e della vita); in fondo, paragonati ai ventidue dei Suicide, i 32 euracci d’ingresso ci sembrano ora quasi equi. Per chi invece ha voglia di perdere un po’ di chili in eccesso via ettolitri di sudore, magari al suono di qualche bella jam viaggiosa che con un trombone grosso come un braccio è la morte sua, al Nuovo Lazzaretto per pochi spiccioli si potranno ascoltare i canadesi Barn Burner, gli statunitensi Unrestrained e i nostrani “nervosetti” Cervo. Inizio ore 21 (ecco altri che se la passano bene col vicinato).
Venerdì 3 per gli assidui frequentatori di modelle piene di cocaina c’è Boosta al Kindergarten; più interessante sabato con la prima esibizione mondiale dei DDR s.p.k.r. per l’inaugurazione di stagione del Decadence (quindici euri). Poi di corsa a sentire Sven Vath al Cocoricò.
Per chi ci crede, domenica al Voodoo Club di Comacchio c’è la Hair Metal Fest in compagnia di due bei relitti mica da ridere: Tuff e Shameless (di nome e di fatto). Nel caso cotonatevi anche i peli del cazzo altrimenti vi lasciano fuori.

L’agendina dei concerti Emilia Romagna – 23/29 agosto

promemoria

 
L’estate sta finendo soltanto sul calendario: stando agli infallibili vaticinii de ilmeteo.it è infatti previsto fin dalle prossime ore e per tutta la settimana un ritorno di prepotenza dell’anticiclone africano, a spazzar via quell’anticiclone delle Azzorre che tanti giorni freschi e piovosi ci ha donato dalla fine di luglio a oggi, con punte di 33-35 gradi durante il giorno in tutta l’Emilia Romagna. Se siete appena tornati dalle ferie sappiate che per i prossimi sette giorni ci penserà l’afa emiliana a rendere ancora più sgradevole il vostro rientro. Meglio concentrarsi sui prossimi appuntamenti sul fronte concertistico e non: per i più introspettivi l’appuntamento questa sera è al bagno Hana-Bi a farsi triturare i maroni con il folk intimista di Laura Veirs, mentre per le teste techno diventa assolutamente imprescindibile il “Magic Monday” dell’Echoes, alla console c’è Francois Kevorkian. Non credo ci sia bisogno di aggiungere ulteriori commenti. Tanto più che martedì non c’è un cazzo di niente e si può quindi restare spalmati sul divano a smascellare nel tentativo di gestire il down senza il rimpianto di stare perdendo qualcos’altro da qualche altra parte.
Si riparte di slancio mercoledì 25 al Voodoo Club di Comacchio con l’unica data italiana dei 50 Lions; aprono Grave Maker, Antagonist A.D., Step On Memories, The Human Archetype più altri guest da confermare. Dopo questa scorpacciata di metalcore dall’Oceania vi verrà voglia di farvi tatuare anche il buco del culo e di vestirvi come un taglialegna accaldato anche in pieno inverno, garantito. Se però tra il pubblico incrociate Jake la Furia saranno cazzi amari. Giovedì 26 rispolverate il gilet di jeans fetido con le toppe rancide di gruppi crust dimenticati da Dio e dagli uomini, ci sono i Bloody Phoenix all’Atlantide; aprono gli You Suck! da Cremona, più altre band in via di definizione, inizio concerti intorno alle 22. Venerdì 27 riapre (si fa per dire, visto che tutte le finestre devono rimanere sprangate) il Nuovo Lazzaretto, per la gioia dell’iracondo e sbirraiolo vicinato; a inaugurare la stagione i nuovi protégé della Nitro di Dexter Holland, in data unica italiana i giovani Hit The Switch, di spalla Our Time Down Here + guests ancora da annunciare; per i più facoltosi c’è Melissa Auf der Maur che suona all’Estragon per quindici euracci.  Sabato sempre all’Estragon c’è Marracash; il concerto rientra tra le date comprese nella “summer card”, un unico biglietto cumulativo. Per ora il programma fa un po’ schifo, però più avanti ci sono i Real McKenzies che da soli valgono qualsiasi esborso (ancora non è dato conoscere il prezzo).
Venerdì 27 e Sabato 28 c’è anche il Tafuzzy Days a Riccione.

Gruppi con nomi stupidi: RIFOKI

"Cazzo, amico, riesco a vedere attraverso i palazzi!"

 

Rifoki è il nome della partnership tra Bob Rifo e Steve Aoki. Mi ha fatto ridere. Saranno almeno tredici minuti che continuo a ripetermi “Rifoki” gongolando come un autistico con la bava, e cercando di ricordare altri moniker altrettanto stupidi. È difficile. Per ora mi sono venuti in mente soltanto Glanzig (una scrausissima cover band che esegue, per l’appunto, soltanto pezzi di Glenn Danzig), i preadolescenziali Ti.Pi.Cal e l’insuperato (fino ad oggi) Raku Sugifatti. Sicuramente ne esistono molti altri, e probabilmente anche di (ancora) più dementi, ma al momento non mi sovvengono. E comunque: RIFOKI. Non so a voi, ma a me leggere questo nome per la prima volta ha fatto lo stesso effetto di una striscia di boliviana pura dentro narici vergini, come tirare del wasabi. BUM! Dritto al cervello. Ora ho soltanto bisogno di un logopedista.
Ah, il disco non l’ho ascoltato e al momento non riesco a immaginare manco un barlume di ragione valida per farlo: mi basta ripetere il nome un paio di volte e sto già in crociera. Se ne parla comunque qui e sta in streaming qua.

L’agendina dei concerti (Bologna e dintorni) – Giugno (parte 2)

Avete passato un buon National Day of Slayer? Io sì, e così spero di voi. Vi piace l’hardcore e avete bisogno di rimettervi in forma per la prova-costume? Questa sera al Nuovo Lazzaretto per pochi spiccioli potrete fare una bella sauna e contemporaneamente ascoltare le esibizioni di Famine, Forced Out, Think or Die e Zephirum. Evaporazione dei chili in eccesso garantita, attenzione però a non finire disidratati. Domani non c’è un cazzo, in compenso mercoledì la scelta sarà durissima: da una parte i redivivi Cynic, a sorpresa al Blogos per un saggio di tecnica da mandare a casa qualsiasi virtuoso possa venirvi in mente, dall’altra IoSperiamoCheMeLaCavo gratis all’XM24. Mastermind di questi ultimi è Giorgio Simbola, l’uomo grazie a cui il vecchio Lazzaretto è stato quel che è stato, tra i più grandi musicisti viventi nonché una delle persone migliori che io conosca. Giovedì overdose di cultura tra le austere pareti del palazzo dell’Archiginnasio per una doppia performance di Teatrino Elettrico e Lorenzo Senni che promette forti emozioni. Venerdì di nuovo dilaniati dal dubbio: liquefarsi al Nuovo Lazzaretto per la rentrée dei Cut (Titbits di spalla), o evaporare all’Atlantide con Goodbye Mankind – il festival più improbabile degli ultimi quindici giorni? Lo scopriremo solo vivendo (si fa per dire). Chiusura col botto sabato al Kindergarten con nientemeno che i Visage, marchio recuperato a grande richiesta (del suo conto in banca) dal solo Steve Strange, probabilmente l’unico dei vecchi membri tanto alla canna del gas da progettare questa buffonata. Ah, la serata è a cura del Decadence, quindi se vi dice bene potrete sempre rimediare una sega da qualche chiattona gothic sconosciuta nella dark room. Domenica non c’è niente, ma non vi interessa comunque perché sarete tutti all’happy hour a Marina. (m.c.)

-e se siete all’happy hour a Marina il posto dove fare passare la sbronza, il va sans dire, è il solito Hana-Bi, per il concerto gratis di Future Of The Left, credo il loro primo giro italiano di sempre. Sono gli ex-McLusky, tanto per intenderci. Mercoledì 9 l’unica cosa che è dato fare è trasferirsi a peso morto a Milano (Idroscalo) e farsi una ventina di gruppi fighi al MiOdi, come già segnalato a suo tempo. Un’altra cosa carina che si può fare è andarsi a vedere i Dufresne venerdì 11 in spiaggia a Bellaria e/o Igea Marina (al BekyBay, insomma), dopodichè trasferirsi al Rock Planet per il djset di Congorock (La Quiete goes fidget). Nient’altro da segnalare. Se mi sfugge qualcosa di romagnolo e figo scrivetemi una mail.

PS: dato che siamo in botta, ne approfittiamo per segnalarvi la campagna abbonamenti straordinaria per sostenere Radio Città del Capo, Bologna of course, per la quale la radio in questione decide di lanciare una sorta di live streaming urbi et orbi che -verosimilmente- da domani potrete trovare linkato in un sacco di siti-blogghi-tumblri, ivi compresi quelli FIGHI (tipo Bastonate, giustappunto). Sosteneteli, chè su Maps ci scrivo anche io e ho paura che mi taglino lo stipendio.

Watch live streaming video from rcdc at livestream.com

(kekko)