Una decina di dischi senza nessun legame l’uno con l’altro.

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(A)TOLL – WITH CLENCHED TEETH Sul sito di MotherShip, che sarebbe l’etichetta, c’è scritto “pensate a un tizio che frena la metropolitana con i propri denti”. Cosa gli dici a un gruppo che l’etichetta te lo descrive così E che fa disegnare la copertina a Ratigher? Sostanzialmente “stai attento a non diventare i Cattle Decapitation o i DEP”. Pericolo scampato, per ora. Accattatevillo. COHEED AND CAMBRIA – THE AFTERMAN: DESCENSION La cosa brutta di questo disco è che è la seconda parte di un concept doppio, il che peraltro nei dischi dei C&C non importa un cazzo di niente perché (l’ho letto su Wiki) tutti i testi del gruppo vengono comunque da una saga sci-fi a fumetti scritta in parallelo dal cantante e che (per quanto ne so) potrebbe essere la più grande opera a fumetti mai partorita dall’uomo, ma NE DUBITO perché appunto è musicabile dai Coheed and Cambria, probabilmente il peggior gruppo rock mai esistito, una specie di insopportabilissima declinazione prog-metal del peggior Bon Jovi con i membri del gruppo abbigliati in modo che qualcuno pensi si tratti di “metal-core”. Non che questa non sia una colpa di per sé, ma parliamo comunque di un gradino più basso infame e colpevole, roba di fronte alla quale –tra le altre cose- le nuove generazioni di ascoltatori sono completamente inermi e prone. L’ennesima dimostrazione che la rivoluzione, anche a questo giro toccherà ai vecchi fare la rivoluzione, o perlomeno riempire i figli di ceffoni e costringerli ad ascoltare roba rumorosa e vestirsi decentemente. Fate conto che al confronto l’ultimo disco dei Muse è un EP dei Negative Approach. BAD RELIGION – TRUE NORTH Conosco e odio i Bad Religion dalla seconda superiore, il che vuol dire vent’anni. La loro colpa principale è quella di non essere più punk, avere venduto una vagonata di dischi e tutte quelle robe lì, o in alternativa di aver cambiato l’impostazione sonora meno di quanto abbiano fatto gli ACDC; tutta roba che dopo vent’anni inizia a essere un argomento deboluccio e mi può permettere di godere appieno del loro ultimo disco, ennesima cafonata mainstream-punk di sinistra ascoltabile dall’inizio alla fine senza sentire il peso della fatica e del quale ci si può permettere di dimenticare l’esistenza entro la fine del mese. PRIMITIVE MAN – SCORN Che stronzata è chiamare un disco Scorn se il suono ricorda vagamente i Godflesh? Scherzo. Questi Primitive Man sono un gruppo con attitudine industrial (attitudine nel senso italiano della parola) che suona sludge metal cafone con la voce che essendo industrial è anche quella filtratissima e malignissima, se volete un altro paragone vi direi i primissimi Napalm Death dei pezzi lenti ma senza i pezzi veloci e insensati dopo. Sono in tre ma dal disco non lo diresti: sembra più l’equivalente sludge di un tizio che fa folk-blackmetal chiuso dentro una cameretta in qualche stato di bovari del centro degli Stati Uniti. Per me è la peggior categoria di musicista esistente a parte i Coheed and Cambria e gente simile; il genere che suonano merita rispetto a prescindere ma non tanto più di quello. JOHNNY MOX –  LORD ONLY KNOWS HOW MANY TIMES I CURSED THESE WALLS Questo nanetto qui, nell’omertà, sta iniziando a battere seriamente la stecca a quasi tutti. NICK CAVE & WARREN ELLIS – LAWLESS OST Le avete mai sentite le colonne sonore di Nick Cave e del suo fratellino? Molto meglio dei dischi veri di Bad Seeds e Grinderman, sui quali prima o poi smetteranno d’insistere. Oddio, il primo singolo del disco nuovo di Cave mi piace pure. Vado a uccidermi. THE SECRET – AGNUS DEI Bellissimo anche se a conti fatti preferisco Solve Et Coagula e questa cosa di questi tempi tende a indicare che dal prossimo ne avrò ufficialmente le palle piene. Mi godo il momento. FOOD – MERCURIAL BALM Tutto il resto di quella roba tipo Rune Grammofon non mi è più così necessaria come tipo 8 anni fa, ma i Food resistono e continuano a fare bei dischi. Quiet Inlet, che mi pare fosse il primo su ECM, è il loro miglior disco, quello che unisce meglio le varie anime del gruppo e/o la cosa più sexy e giusta che si può pensare di ascoltare dal 2000 in poi: una specie di misto tra krautrock, quella roba impro norvegese che sta appunto su RG e le tendenze caciarone alla Jarre/Vangelis/Oldfield del gruppo, che non scade mai nell’uno o nell’altro eccesso. Mercurial Balm non è altrettanto figo ed equidistante, suona troppo krauto-caciarone e si arriva alla fine con un bel po’ di fatica. Come fallimento, anche se non necessariamente come musica, ricorda vagamente la fase prog-mistica dei Growing. OTEP – HYDRA Ammetto di non averlo ancora ascoltato e mi occuperò magari del gruppo in separata sede, o anche sticazzi. Otep giura che sarà l’ultimo disco del suo gruppo. Speriamo.

RECENSIONI A CASO

COSMETIC – CONQUISTE (La Tempesta) L’unica cosa che non va è un vaghissimo sentore di gruppo da teen-drama USA anni novanta, che già di per sé oggi sembra una manna dal cielo (potrei negare di aver fatto questa affermazione in cose successive), e comunque abbiamo un gruppo malinconico italiano con le chitarre e quindi dei potenziali Dinosaur Jr de noantri, scusa se è poco. JOHNNY MOX – WE TROUBLE (Musica Per Organi Caldi) è un disco cattivissimo di elettronica minimalista o massimalista (una delle due, tanto nessuno conosce esattamente il significato) fatta perlopiù con dei loop vocali. Concorre al Premio Dissociati per l’anno in corso e lui è uno dei miei più grandi amici anche se non ci ho mai parlato. JAPANDROIDS  – CELEBRATION ROCK (Polyvinyl) è il classico caso di overstatement nel pop-rock attuale, cioè un gruppo viene scambiato per la cosa più grossa in circolazione solo perché ha due o tre pezzi decenti. L’abbiamo visto succedere con Wavves, No Age, Besty Coasty e duecento altri nomi casuali e non abbiamo ricevuto in cambio un disco che resistesse nello stereo per più di tre pomeriggi. Il disco non è ancora uscito ufficialmente, sto solo immaginando come suonerà. DEATH GRIPS – THE MONEY STORE (Epic) l’altra grande cantonata che ti puoi prendere leggendo le riviste è incappare in un supergruppo a caso a cui prendono parte sempre le stesse persone (Zach Hill); i Death Grips nella fattispecie sono il classico supergruppo rap con un’attitudine punk trasversale stile odio tutti ma sono post-tutto, e ovviamente viceversa, cioè un disco che vuole suonare old skool senza suonare old skool e io non ho manco Straight Outta Compton originale, per dire. Piacerà un sacco ai fanatici del post ad ogni costo e alla gente che non ha mai capito un cazzo di musica ma pensa di sì. TONS – MUSINEÉ DOOM SESSION VOL.I (Escape From Today) i Tons sono un gruppo piemontese con Steuso alle chitarre e Steuso è il miglior grafico italiano applicato al ROACK, quindi già di per sé il disco va ascoltato (essendo tra l’altro in streaming sul sito). Il disco è la classica suite doom metal nu-skool con pezzi lunghi, niente di più niente di meno, ma con un approccio onestissimo e pochissime seghe mentali. Il problema è che sono cose che fai due o tre volte nella vita per dire che le fai abitualmente, tipo uscire da un locale alle cinque del mattino e fermarsi al chioschetto davanti a prendere due piadine salsiccia e cipolla. Ecco, i Tons suonano circa come la seconda piadina salsiccia e cipolla. BEST COAST – THE ONLY PLACE (Wichita) è il classico caso di overstatement nel pop-rock attuale, cioè un gruppo viene scambiato per la cosa più grossa in circolazione solo perché ha due o tre pezzi decenti. L’abbiamo visto succedere con Wavves, No Age, Japandrois e duecento altri nomi casuali e non abbiamo ricevuto in cambio un disco che resistesse nello stereo per più di tre pomeriggi, ma l’orsetto tenerone in copertina può farcela al ballottaggio contro la scoreggina arty dei Death Grips per la piazza d’onore di immagine del post di Bastonate. MY BLOODY VALENTINE – LOVELESS RE-MASTERED BY KEVIN SHIELDS (Sony) ho ascoltato il CD1 e non ho sentito nessuna differenza. Considerato che ho già il CD e un vinile pesante comprato qualche anno fa, direi che è ora di basta. Anzi, scopro ora che il sottotitolo del sito ufficiale dei My Bloody Valentine è TO HERE KNOWS WEB e voglio spaccare delle bottiglie in faccia a qualcuno.