appunti per una rubrica pop di Bastonate che tolga Miley Cyrus da quel catenone e la inchiodi alla croce per pagare i nostri peccati.

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La prima cosa che si nota una volta smaltita l’incazzatura per le prime inquadrature del viso di Miley che piange, è che Miley ha tatuaggi. Tra i diciannove tatuaggi (secondo l’internet) di Miley Cyrus, quasi tutti bruttini e non troppo significanti, scopro esserci anche un quote di Teddy Roosevelt. TEDDY ROOSEVELT. So anche qual è il quote (una roba sulla purezza di cuore in odore di destra storica), ma non è importante tanto quanto il fatto che sia di Teddy Roosevelt. Mettiamo in fila i Roosevelt dal punto di vista della simpatia: primo Franklin Delano, secondo Theodore, terza la serie televisiva sui ragazzi e gli alieni demmerda che davano sui Raidue nei primi anni duemila. (scherzo) Pare che anche Liam Hemsworth si sia tatuato un quote di Ted Roosevelt, ma non lo stesso di Miley Cyrus. Liam Hemsworth che, en passant, ci piace ricordare ucciso da un calcio rovesciato di Van Damme (con aggiunta di pugnale) a pochi minuti dall’inizio di Expendables 2. Mentre inizio a pensare che la conversazione in questo bar abbia preso una piega che non gradisco, su Vine gli spoof del video iniziano a moltiplicarsi come l’ebola. Nessuno è divertente. Nessuno specchia niente. In una scala della moralità che va da zero a meno dieci, Miley Cyrus aveva già stravinto ai lontanissimi tempi (tre settimane fa?) dell’esibizione ai VMA con Robin Thicke e il ditone di gomma sul cazzo di lui e la fica di lei. Considerato il contesto generale, Wrecking Ball è semplicemente una prova di forza. Poi ti torna in mente l’inizio: perché Miley piange? Chiede preventivamente scusa per quello che sta per succedere? È una metafora dello stupro? Ti vuole spingere a non credere a ciò che sta per succedere? Ha una più pallida idea del fatto che sta facendo musica pop? Quanto di tutto questo è colpa di Terry Richardson? Sapete che se cercate Terry Richardson su google per prima cosa viene fuori il suggerimento TERRY RICHARDSON CHIARA FERRAGNI e appunto Chiara è stata fotografata da Richardson e con Richardson indossando un giubbotto con la faccia di Richardson a mo’ di stencil e senza (ironicamente) la scritta OBEY sotto? (magari sono due richardsoni diversi) A che pro mettersi a contestualizzare, o decontestualizzare, quando da una parte c’è comunque qualcuno che morde le briglie per poterti snocciolare il curriculum di Terry e certificare il suo genio (erroneamente, tra l’altro: voglio dire, guardati il video di Miley Cyrus) e dall’altra quelli che abbaiano meta ad ogni costo e la loro cazzo di esigenza fisiologica di far cadere tutto sul morbido? Io da parte mia ho deciso che me ne frego, ma qualcuno prima o poi dovrebbe mettere insieme una tesi di laurea, o almeno un tweetbook, sull’uso salvifico della lacrima nei video pop. Accettare le lacrime, non accettare le accette. Analisi ricalibrata della grammatica documentaristica del video pop. Relatore: Carlo Mario Calabroni (Semiotica III). Dentro ci metti la morte del Settimo Sigillo e di fianco la foto di Lady Gaga nel video di Applause. Alla discussione una troia supponente della commissione ti chiede se hai sentito mai parlare di Blixa Bargeld e tu gli rispondi con il testo integrale della prima traccia del disco con Teho Teardo. Forse sto sragionando. Non vi sentite ingabbiati dal fatto che tutti riconosciamo le citazioni di tutti? Che tutti i libri che abbiam letto li abbiam letti solo per metterci in pari? Stamattina l’amico Accento Svedese ha giustamente scritto su Twitter

Il vero segno del declino della civiltà occidentale è il ritorno del bomber e degli anfibi Dr. Martens nel 2013.

Giusto per rimanere sulla destra storica, ecco. Mentre da noi escono foto di Giovanni Lindo Ferretti abbracciato a Giorgia Meloni, registriamo la curiosa coincidenza per la quale il bomber è tornato in auge (o no) dopo essere stato vestito da Ryan Gosling in Drive, due anni prima che Miley Cyrus inizi a sfondar muri vestita solo d’anfibi rossi, e formuliamo una teoria un po’ traballante secondo cui le declinazioni più evidentemente postfasciste del fashion attuale siamo appunto da far risalire al club di Topolino. Per motivi che non tutti conoscono, vi regaliamo in chiusura una foto di Sidney Sonnino, il quale da centosedici anni più o meno esatti ci invita energicamente a tornare allo Statuto.

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NAVIGARELLA o anche SCARTI – roba che separatamente non sarebbe bastata a fare un pezzo intero.

Miley Cyrus si esibisce seminuda ai VMA con comparsata finale di Robin Thicke ed esecuzione di Blurred Lines con un ditone di gomma al neon che passa sulla fica di lei e sul pisello di lui. Dal punto di vista storiografico è solo l’ennesima tappa in un percorso di ricalibrazione dell’evento-VMA da evento cardine del pop più in vista a freakshow di disperati stile Eurofestival, in cui chi abbassa di più il livello vince il premio ed il premio è di essere trending topic su twitter per un giorno -possibilmente sfottuti a morte. Dal punto di vista culturale è l’informale passo-dopo che segue Scream and Shout di Will.i.am feat. Britney Bitch. Dal punto di vista del contenuto tutto somiglia a quelle situazioni in cui lei ti racconta una barzelletta orribile, tu non ridi e lei ti prende per un cretino perché pensa che tu non l’abbia capita. il giorno dopo c’è qualcuno pro, qualcuno che si prende la briga di parlare dei contenuti ideologici, la sessuofobia e la misoginia latente e tutto il resto; per me è solo triste vedere in quanti siano disposti a prestare il proprio corpo alla prosecuzione di un piano che evidentemente non è stato messo insieme da una mente. Se ripenso a quando Gaga cantò Paparazzi sullo stesso palco mi viene da piangere.

Manuel Agnelli invece è finito nel nuovo video di Big Fish. Big Fish sarebbe Fish dei Sottotono, il quale sembra abbia continuato a tagliare dei beat per gente tipo Two Fingerz, Fabri Fibra ed Emis Killa e quindi potenzialmente può essere additato tra i massimi responsabili del distacco tra rap italiano e hip hop italiano E tra rap italiano e ordine morale. Il pezzo è la stranota Lasciami leccare l’adrenalina, però sembra che la traccia vocale originale sia stata ricantata ed insomma è stata riempita di beat gommosi genere Skrillex. Nel video Manuel Agnelli fa Manuel Agnelli, cioè uno perennemente indeciso se provare ad avere un significato artistico qualsiasi o prendere su armi e bagagli e presentarsi ai casting per il prossimo episodio di Hunger Games. Considerato che viene dalle fogne dello scibile musicale italiano, il pezzo ha una sua dignità malata e sembra poter fare il suo, cosa di cui va senz’altro dato merito agli artisti coinvolti. Nel frattempo, nota a margine, il festival Hai Paura del Buio (a cui gli artisti suoneranno a rimborso spese) nella data di Roma pare costerà venti euro. il tumblr del festival è qui. Andateci o non rientrano coi soldi.

Il nuovo disco degli Editors fa cacare. Probabilmente sembra un’opinione buttata così alla cieca, quindi forse dovrei spiegarvi di essere stato nel mio passato un buon fan degli Editors: i primi due dischi sono meglio di quasi tutta quella roba alla vorrei essere Ian Curtis e non suicidarmi se c’è modo, il secondo in particolare è epico e tronfio in un modo che mi esalta. Quando ho sentito che avevano buttato nel cestino l’assetto electro-neworder-EBM del terzo disco, per qualche minuto ho pensato che ci sarebbe stata qualche speranza di sentire una cafonata barocca con dei pezzi decenti. Avevo ragione per metà: è una cafonata barocca senza pezzi decenti. In questo probabilmente persino il terzo disco era migliore.

Ho aperto Pitchfork in questo momento, sono le 07.27 del 28 agosto 2013. La news in evidenza, con foto allegata, è J DILLA’S UNCLE TO OPEN DONUT SHOP. Vorrei aprire e leggere se questa cosa ha un minimo interesse musicale ma non vorrei rovinarmi l’impatto.