IL LISTONE DEL MARTEDÌ: dieci foto di gruppi che giustificano da sole la deprecabile arte del fotografare i gruppi

Torna l’appuntamento con il listone del martedì. Questa settimana vorrebbe essere una cosa disimpegnata, ma forse anche boh. Dieci foto che danno un senso parziale ai duemila euro che avete speso per la reflex e il lomokino. E ovviamente la prima della lista è

QUALSIASI FOTO DI JASON NEWSTED
Questa cosa risale ai tempi dei forum e delle webzine metal, sarebbe troppo complicato spiegarla e spiegare come mai tra i più grandi rimpianti della nostra vita ci sia passare notti insonni al computer rompendo i coglioni ai moderatori del forum di metallus.it e derivati.

LA COPERTINA DI LONDON CALLING
Le biografie ufficiali raccontano che Paul Simonon è finito dentro ai Clash nonostante non sapesse suonare, perché era un figo e stava bene col basso a tracolla. Qualche anno dopo viene fotografato nell’atto di spaccare il basso a terra (oppure no) e sbattuto in una copertina che vorrebbe essere lo spoof di un disco di Elvis Presley. Non so se l’ho mai detto qui ma io odio tre o quattro gruppi al massimo quanto odio i Clash. La foto finisce dentro perché in qualche modo poi t’ascolti il disco e pensi diobono, se mi limitavo alla copertina. No, scherzo. No, non scherzo. Fate conto che per menzionare quanto mi stanno sulle palle i Clash ho sacrificato cose tipo la copertina di Damaged, il retro di Salad Days, Johnny Cash che fa il dito, Robert Johnson (il concetto di unica foto esistente dell’artista, peraltro non applicabile ad alcun artista) e forse persino una foto dei Joy Division che avrei pubblicato solo per celebrare il fatto che s’è scoperto l’altro giorno che Ian Curtis aveva scritto a Rob Gretton e gli aveva confessato di ritenere Closer un disco di merda. Che poi c’è da scoperchiarsi il cervello: se Ian Curtis pensava così del suo disco migliore, che opinione avrebbe avuto della sua attuale fanbase?

IL RETROCOPERTINA DI BLEACH
Per mezzo secondo la guardi e pensi “oi, figo, questi spaccano la strumentazione a fine giornata”. Poi guardi meglio e Kurt Cobain ha la faccia di uno che quel rullante è il suo alloggio dell’epoca. E a noi ci piacciono gli artifici ma ci piacciono anche quelli che hanno le palle di tungsteno.

LA COPERTINA DI DOUBLE NICKELS ON THE DIME
The band illustrated the theme on the cover of Double Nickels on the Dime, which depicts Watt driving his Volkswagen Beetle at exactly 55 miles per hour (“double nickels” in trucker slang) on the dime (Highway 10, which is sometimes called “The Dime” in trucker slang)). “The title means fifty-five miles per hour on the button, like we were Johnny Conservative.” Dirk Vandenberg, the band’s “buddy/contributor,” took photos from the backseat as Watt drove under the sign to San Pedro, the band’s home town; it took three circuits of the highway and two days of photography before Minutemen were happy with the cover.Vandenberg later commented on the cover art: “There were three elements that Mike [Watt] wanted in the photo: a natural kind of glint in his eyes reflected in the rearview mirror, the speedometer pinned exactly at 55mph, and, of course, the San Pedro sign guiding us home”. However, when the cover was presented to SST, “someone botched the cropping for the print and cut off the end of the word Pedro.” (Wiki). Più in breve, our band could be your life. Siamo scontati. Ci piace esserlo.

GLI SLAYER E I PANTERA DIETRO LA COPERTINA DEI LORO DISCHI MIGLIORI
Queste sono le più belle foto mai scattate a della gente in posa, fieramente accomunate dalla presenza di una birra in mano a qualcuno. Phil Anselmo, in particolare, punta il dito sulla nostra anima debosciata obbligandoci ad uscire e salvare il mondo dall’oscurità e dall’oppressione. Dopo cena magari esco.


DEAD COL CERVELLO SPAPPOLATO
Che immaginiamo sia la fotografia metal più nota della storia a parte quella di James Hetfield che fa shopping con le infradito. Dead si fa esplodere la testa con un fucile a casa sua, viene ritrovato da Euronymous che esce, si piglia una macchina fotografica, scatta una foto e POI chiama poliziotti e ambulanze. O almeno così si dice. La foto finisce sulla copertina di Dawn of the Black Hearts, un bootleg dei Mayhem. È il nostro simpatico modo di ricordare anche questa settimana Varg Vikernes, l’ex-Robert Johnson del black metal, bellissimo nell’unica foto in tenuta medievale risalente ai primi anni novanta ed assolutamente insufficiente e privo di stile nel suo attuale outfit barbone-baffone-sementi-umskiptar che lo rende l’unico essere umano ad aver passeggiato indenne lungo tutto lo spettro che va da James Hetfield in infradito al cervello spappolato di Dead (e soprattutto viceversa) senza che nessuno l’abbia mai potuto accusare di sellout.

ANDREW WK
Fiero e bellissimo nella copertina di I Get Wet, così a mente l’unica fotografia rock degli anni duemila con un valore iconografico maggiore di zero.

IL CICCIONE NELLA COPERTINA DEL DISCO DI FATBOY SLIM
Testimonianza di un’epoca gloriosa nel quale Fatboy Slim non aveva realizzato nient’altro che un disco di pop cafone (il disco precedente è noto ai più come ha fatto un disco prima di questo?), sulla cui copertina campeggia un ragazzino obeso che sulla base di preconcetti fascisti e dozzinali venne identificato da un sacco di non introdotti come il leader del gruppo che aveva inciso il disco. L’importanza della foto è soprattutto nell’averci fatto sentire per la prima volta scafatissimi e introdottissimi solo perchè leggevamo Rumore verso fine anni novanta (quattro pagine a numero su Fatboy Slim e noi che continuavamo ad incaponirci sul fatto che fosse la rivista di musica italiana più importante).

APHEX TWIN CON LE TETTE
L’immagine pop più pop della storia del pop e delle immagini, anche se rimanendo nel campo uomini brutti con tette giganti sono molto più eccitato sessualmente da Genesis P. Orridge.

QUALSIASI FOTO DEI CAROLINER RAINBOW DAL VIVO
Questi la prima volta che li vedi dal vivo pensi che siano l’unico gruppo ad aver mai capito la musica. Poi iniziano a suonare e vabbè, diciamo che se fossero un gruppo sludge metal sarebbero il più grande gruppo sulla terra. Forse lo sono anche senza essere sludge metal.

Fine. La lista era composta da circa trenta immagini, e siamo arrivati a dieci scegliendo a caso. Scommetto due accessi che non sapreste fare di meglio.

11 pensieri su “IL LISTONE DEL MARTEDÌ: dieci foto di gruppi che giustificano da sole la deprecabile arte del fotografare i gruppi

  1. mi fate le 10 peggiori colonnine a destra su repubblica.it? Dal tweet scandaloso del politico x (a metà mattina si scopre che era un account fake), allo spoiler buttato lì a caso, dalla fregna della madonna di turno al solito “ecco gli attori che faranno il personaggio x” su film che non verranno mai girati ecc ecc

  2. Io tra le foto posate ci metterei il retro di copertina di Appetite for Destruction, la boccia di Jack Daniels, l’aria di gente che sta lì ma non sa nemmeno tanto il perchè (Slash e Izzy su tutti) e Steven Adler che ancora non ha ben chiaro che a breve gli fanno le scarpe.

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