tanto se ribeccamo: BLACK FLAG

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Avete presente tutto il discorso culturale dei meme? L’idea che una singola persona presa in un singolo momento (anche per nulla rappresentativo) della propria esistenza possa diventare l’alfiere di un certo stato d’animo (o dell’idea stessa di sfiga, poco cambia) sulla sola base della continua riproposizione di quell’istante, eccetera eccetera. Epic Sax Guy. I Black Flag sono stati, in un momento della storia nel quale poi manco erano così visibili, il più grandioso esempio di rettitudine ed etica del lavoro applicate al punk o alla musica in generale. Probabilmente questa cosa è vera, ed è pure vero che non sono in tantissimi ad avere inciso My War, ma negli ultimi dieci anni ci siamo beccati 1 La reunion dei Black Flag nel 2003 per qualche benefit con Dez Cadena alla voce e Robo alla batteria, e vabbè erano benefit, 2 un disco di cover dei Black Flag suonato interamente dai Mother Superior (la Rollins Band del periodo dischetti di merda tipo Nice) e cantato da gente figa, triste perchè organizzato dal solo Rollins, carino perchè almeno era un disco i cui ricavi andavano per finanziare la campagna per i West Memphis Three, 3 Chuck Dukowski assieme a Keith Morris, Bill Stevenson e un chitarrista che non era Ginn suonare l’intero Nervous Breakdown a qualche evento che non ricordo, 4 sempre Dukowski che si mette insieme al negro degli Oxbow e ritira fuori delle outtake di My War scritte da lui, reincise a nome Black Face e buttate sul mercato da HydraHead nel disinteresse più generale, 5 Keith Morris che mette insieme un gruppo hardcore old school di nome OFF! con grafiche interamente curate da Pettibon, fa uscire il disco su Vice e diventa il punk rocker più influente della sua epoca a tipo sessant’anni, 6 la maglietta con le sbarre addosso a qualunque personaggio ti possa venire in mente, da Fergie al mio vicino di casa impiegato di banca, 7 le biografie degli Azerrad del caso e i documentari tipo American Hardcore incentrati per un terzo sulla Gloriosa Vicenda Black Flag riraccontata fino allo sfinimento, al punto di diventare un meme in se stesso e ricominciare dall’inizio come la più classica delle parabole americane, 8 la REUNION finalmente commerciale E con Greg Ginn di una formazione a caso dei Black Flag, ovviamente senza Rollins ma con Robo e Ron Reyes, il cantante meno decisivo mai stato in formazione al gruppo, 9 la REUNION dei Flag (senza Black) in un’altra formazione con Keith Morris, Chuck Dukowski e Bill Stevenson, vale a dire quelli che avevano suonato Nervous Breakdown, che suonano sempre a qualche festival europeo però forse qualche ALTRO festival, e allora uno si aspetta che prenda una posizione tra i Black Flag così chiamati che hanno appunto l’unico membro dei Black Flag che è durato tutta la storia del gruppo ma un cantante probabilmente merdoso, e degli altri Black Flag con un nome diverso ma un cantante leggermente più in botta anche se la roba figa gli converrebbe continuarla a fare a nome OFF!, e via di queste. In tutto questo Henry Rollins non dà il segno di voler dar vita all’unica reunion che avrebbe senso, quella della Rollins Band con Haskett e Melvin Gibbs eccetera. In tutto questo, aggiungiamo, la maggior parte della gente con la maglietta e i gingilli con le quattro sbarre non s’è dovuta prendere il disturbo di doversi ascoltare un disco dei Black Flag che non fosse Damaged, il quale comunque contiene per due terzi canzoni i cui testi parlano di quanto sia patetico risuonarle trent’anni dopo l’uscita del disco, e perdipiù senza Rollins. BRUTTE MERDE, non dico i Black Flag, dico voi. No, anche i Black Flag. A chiunque vi riferiate quando ne parlate.

3 pensieri su “tanto se ribeccamo: BLACK FLAG

  1. I ragazzini si tatuavano le sbarre a 17 anni, tutti ne parlavano (a 17 anni), d’estate tutti al parco con la maglietta + rollins sembra un coglione su youtube; il risultato è che non ho mai ascoltato i black flag, mi sono perso qualcosa (a 17 anni)? Da cresciuti vale la pena ascoltarli?

  2. dipende da quanta fregola ti senti addosso quando ascolti musica incazzata. se ti senti molta fregola, i Black Flag sono il miglior gruppo della terra, ma stiamo comunque parlando di gente i cui pezzi parlano soprattutto di quanto è figo essere asociali violenti e autodistruttivi.

    comunque tranquillo, anche la maggior parte della gente con le sbarre tatuate non s’è ascoltata i dischi. non tutti. manco la metà.

  3. Pingback: alcuni aneddoti dal futuro degli altri | 28.01.13 « alcuni aneddoti dal mio futuro

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