gruppi con nomi stupidi: SUCKINIM BAENAIM

Loro vengono in parte da Tel Aviv in parte da Dresda, che come accoppiamento è già un bel concetto; forse soltanto un gruppo formato da senegalesi e texani in parti uguali riuscirebbe ad essere ancora più improbabile. Musicalmente paiono un incrocio schizzato tra Shellac e Locust con un batterista impazzito e un cantante che cerca di riprodurre esattamente gli strilli acutissimi di un furetto scuoiato vivo – a volte riuscendoci – il tutto registrato dentro una fossa interrata mentre il resto del gruppo è a provare da qualche altra parte. La sequenza dei brani sulla loro pagina soundcloud è di quelle importanti: nell’ordine, You got that right, Zap Zap, Deal with that, Woo Hoo, Click Click, Cha Ching, Look Smoke, in altre parole la ridefinizione del concetto di autismo. Poco più sotto il capolavoro supremo di idiozia molesta: Coffe Gives Me Energy, But The Stinch Of Your Corps (scritto proprio così: Corps) Gives Me A Reason To Live. Il tutto senza nemmeno considerare la botta al cervello derivata dall’aver letto per la prima volta il loro nome su una locandina, immediatamente stampatosi in testa come un loop malefico, scoprirsi a ripeterlo come autistici inconsapevoli e ridere ogni volta come dopo aver sentito la barzelletta più divertente del mondo. Non ho la minima idea di cosa Suckinim Baenaim possa significare (ammesso che possa significare qualcosa), quel che so è che qualunque sia la risposta io non la voglio conoscere; ho come l’impressione che la mia sanità mentale ne risentirebbe in maniera irreversibile.
Dal vivo sono qualcosa di difficilmente descrivibile a parole: immaginate un gruppo di spastici strafatti di crack lasciati in balia dei loro impulsi e delle loro paranoie e sarete comunque abbastanza lontani dall’idea generale. Domani sera materializzeranno le loro visioni da Lovecraft demente all’XM24. Una benedizione.

 

Sito.

Dischi stupidi: Beyond Cops, Beyond God

Arte.

 

I Waking the Cadaver dal New Jersey sono un tristo gruppo brutal deathcore con qualche infamia e pochissime lodi; il loro primo CD Perverse Recollections of a Necromangler (2007) è immediatamente diventato la barzelletta preferita dei deathsters di mezzo mondo, e il pezzo Chased Through the Woods by a Rapist l’emblema perfetto per riassumere il loro stile: decine di breakdown sparpagliati completamente a random (quando, se proprio se ne avverte l’urgenza, uno solo basta e avanza), linee di basso del tutto inudibili, batteria triggerata oltre l’umanamente tollerabile, testi da ritardato mentale col Big Mac in mano che sogna maldestramente di emulare i Cannibal Corpse, il tutto condito dalle squealing vocals più brutte del mondo (ascoltare per credere). A salvarli l’autoironia (non è da tutti piazzare a metà del disco un pezzo come Interlude, cinquanta secondi in cui si sente solo la band stessa che tira allegramente da un bong, tossendo e sparando cazzate senza senso), una copertina francamente spettacolare e un’etica del lavoro da cui i muli dovrebbero imparare: in tre anni un tour dopo l’altro nonostante l’eco delle risate alle loro spalle risuonasse praticamente ovunque, basso profilo e perseveranza e soprattutto umiltà e sincero desiderio di mettersi in gioco e imparare dai propri errori. A sentire il nuovo album fresco di stampa quasi non sembra di trovarsi di fronte alla stessa band: quasi, perché rimangono le miriadi di breakdown a cazzo, il basso inesistente e il fervore monomaniacale dei testi (sempre e solo sbudellamenti di troie e/o elenchi di torture inferte a pezzi di merda di cui ignoriamo l’identità); ma in compenso la voce è migliorata di molto, il pig squealing grazie a Dio è solo un imbarazzante ricordo, e i pezzi di tanto in tanto rivelano perfino qualche riff vagamente interessante. Probabilmente nel giro di una cinquantina d’anni i Waking the Cadaver riusciranno a diventare una band quasi accettabile. Nel frattempo, a uscirsene con un CD dalla copertina che è un incrocio tra i deliri guerrafondai dei Bolt Thrower e quel misconosciuto capolavoro di ignoranza che è Provoke degli Altar, e chiamarlo per giunta “Al di sopra degli sbirri, al di sopra di Dio“, hanno già vinto comunque e a mani basse (ed è poi in fondo il solo motivo per cui ne parliamo: non so voi, ma per quanto mi riguarda il solo leggerne il titolo mi ha procurato seri problemi respiratori). A novembre saranno in tour assieme a Napalm Death, Immolation e Macabre: c’è speranza per tutti.

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