Suonare.

Anche se non è live (ma tanto un dj poi mette i dischi ed è sempre live anche se è roba registrata in studio). Al minuto 3:47 compare una scritta “PREZIOSO IS FREDDY MERCURY” (scritto proprio Freddy Mercury) che non fa che confermare che Giorgio Prezioso è leggenda.

TM404 – TM404

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Verrà un giorno in cui agli hipster piaceranno gli 808 State, le elucubrazioni mentali a base di Roland 303 ed il down da qualsiasi tipo di droghe sintetiche. Quel giorno verrà – eccome se verrà – e noi non potremo dire che non sapevamo, che non eravamo pronti.

Filmati che non sono virali ma probabilmente un giorno lo diventeranno: Gabriele Cirilli che imita PSY e canta Gangnam Style ad un programma Rai in prima serata al venerdì sera (condotto da Carlo Conti, tra l’altro).

Gabriele Cirilli è uno di quei comici che non hanno mai fatto ridere nessuno in vita loro eppure sono divenuti famosi in quegli anni (diciamo 2003-2004-2005) in cui andavano di moda i comici che non facevano ridere e pareva che la gente non chiedesse altro (forse per sentirsi meno inadeguata, o magari per sentirsi simpatica citando i tormentoni lanciati dai comici in questione).

Finito il boom dei comici che non facevano ridere nessuno Gabriele Cirilli è purtroppo caduto un po’ nel dimenticatoio, ed allora anni dopo è stato prontamente recuperato da Carlo Conti per la sua trasmissione Tale e Quale Show (altrimenti detta “Carrello dei bolliti” per la quantità di personaggi famosi ormai bolliti che vengono ospitati nella stessa – tanto per dire, nel rooster ci sono perfino Luisa Corna e Flavio Montrucchio, mentre Carlo Conti più che bollito pare ustionato dalle lampade a raggi UVA; Carlo Conti torcia umana) ed ogni venerdì sera dà spettacolo imitando personaggi a caso travestiti da personaggi a caso (peraltro il trick della trasmissione è tutto nel prendere un personaggio bollito, truccarlo da altro personaggio bollito e/o morto e farlo cantare e ballare, per l’ilarità del pubblico in sala ma soprattutto del pubblico comodamente collassato sul divano di casa. Sì, Tale e Quale Show è decisamente meglio del wrestling). Davvero niente male come operazione concettuale di pura avanguardia.

Dopo questa sontuosa apertura che mi son già rotto di scriverla/rileggerla ed allora vado avanti, passiamo al dunque: venerdì scorso Gabriele Cirilli ha imitato PSY ed ha cantato Gangnam Style, regalandoci quello che a memoria d’uomo è forse uno dei momenti televisivi più trash di sempre. Sì ok, ero in esaltazione totale perché avevo appena finito di vedere I Mercenari (tra l’altro uno dei film più belli che io abbia mai visto in vita mia) e poi Gangnam Style è a modo suo un pezzone (ricorda Salta di King Africa e Who Let The Dogs Out dei Baha Men ma è molto più fastidioso, ed in sovrappiù ha una botta techno-trash che fa la differenza – un giorno verrà resa giustizia al genio di PSY anche da parte del pubblico più snob, ne sono certo), però vedere un Gabriele Cirilli assolutamente identico all’originale che canta in coreano maccheronico, balla, si diverte e che finalmente per la prima volta in vita sua riesce a strapparmi grasse risate (e anche strapparci grasse risate, plurale maiestatis perché il delirio di onnipotenza ormai ha preso il sopravvento) non è cosa da poco. Praticamente, Gabriele Cirilli che imita PSY in prima serata su Raiuno è come se la Corea del Nord decidesse di prendersi la rivincita sulla Corea del Sud proponendo un’imitazione del sudcoreano PSY addirittura più credibile e cicciona dell’originale. Devo ancora riprendermi pienamente ma sono fermamente convinto che, qualora volessimo cercare anche un solo motivo per pagare quella ingiusta ed illiberale gabella chiamata “canone Rai”, dovremmo aprire YouTube, cercare il filmato tratto di Cirilli che canta Gangnam Style (meglio se la versione filmata col telefonino, è puro neoralismo anche se non so bene cosa voglia dire il termine “neorealismo”) ed andare avanti col pilota automatico, lasciando che il cervello molli gli ormeggi e vada dove cazzo vuole.

« Chi è Tatiana? »

La morte grippa, di musica non è bello parlare e altre cose del genere

nigga presi bene dalla vita

A sentirlo così, pare giusto infilarlo a forza nel mucchio dei nigga veramente incazzati  e con qualcosa più che il pregiudizio di un bianco merdoso qualsiasi a stanarlo fuori dal merdaio circostante. Fatto sta che davanti a obiettivi definibili meno che miseri (Mi Ami, Litfiba, Rolling Stone rivista, Sanremo) si sente il dovere e il bisogno di guadagnarsi il cumulo di droghe ed elettroshock mensili per, tipo, tre post in tre anni, e spargere violentemente i semi dell’odio. Da cui il fatto che, messa da parte la speranza di NON sostenere la campagna abbonamenti del Mucchio (né di Rumore, Blow Up o alcuna altra roba del genere), urge riconoscere che si è finiti sul pezzo  anche da queste parti. Il prossimo passo alla riconoscibilità totale del volemose bene nel volemose male sta forse nella forgiatura di una statua a grandezza naturale di – cazzoneso – Zach Hill, o uno qualsiasi del genere.
(E no, non c’è nessun insidejokes perché non siamo amici, non frequento i tuoi giri e non ti capisco quando parli)

Detto questo, visto che anche  gente tipo Roly Porter e Jamie Teasdale ha saggiamente (stocazzo) deciso di andare ognuno per la propria strada – strada che vede per l’uno massicce dosi di oscurità, droni industrialoidi, minacce psichico-tecnologiche varie e per l’altro la lingua fuori su culi luccicanti e pop e tremendamente d’ambiente – la strada, dicevamo, che è qualcosa di inferiore alla sottrazione delle parti che componevano Vex’d, ecco, per questo una volta in più è doveroso star dietro a sobillatori d’odio e rumore che abbiano voglia di far cagnara con modi musica e livore.
Il nome è Death Grips, la miscela è acida tipo hip hop sputato fuori a raschiare ugola e rancore. I testi sono primizie tipo “In the time before time eyes ‘bove which horns/Curve like psychotropic scythes/And smell of torn flesh bled dry/By hell swarms of pestis flies/Vomiting forth flames lit by/An older than ancient force /That slays this life with no remorse” o “Tie the chord kick the chair and your dead” e ancora “Cuz all I really need is some cool shit to mob /Like driving down the street to the beat of a blow job /I own that shit /On some throw back shit /You already know that shit /You even know ‘bout how I know the man /Who grows that, bitch ” , che manco un incrocio tra Sepultura e Michael Gira prima maniera renderebbero appieno. Sotto ci sono robe a tratti semplicemente grezze e momenti fantasmatici con strascichi di quelli che chiamano Steve Albini alla produzione e cose così. A farla da maggiore, comunque, a prescindere dai campionamenti, il rumore, l’overload e l’elettronica varia (compresa qualche parentesi di dancehall meccanica e catacombale splendida), è il senso di un disagio veramente concreto. Di  quei dischi insomma che ti fanno sentire ancora più di merda quando stai di merda; di quelli che consigli a pochi, fiducioso che se lo consumeranno digrignando i denti. Con in postilla l’augurio di un remix stile Kevin Martin dei momenti migliori, scansando e fottendosene della partecipazione di Zach Hill – sempre lui – alla faccenda.  E con un calcio in faccia per successo, magari, a Tyler the Creator e sodali. I tipi comunque, nel dubbio se ne sbattono e ti regalano anche chicche tipo questa. Oltre al disco stesso, certo.

Poi, cagate a parte, viene da ripensare all’asse Def Jux/Anticon dieci anni fa, a come pareva fosse la salvezza del rap, di una certa idea militante di comunità e stronzate così.  Oggi, su quelle orbite, spuntano fuori anche IconAclass (robe post-Dalek, belle ma easy) che non mantengono nemmeno un’oncia di quanto vorremmo promettessero.

Dunque, stretta di mano su stretta di mano, è sinceramente preferibile ri-chiamare in causa accoltellamenti fraterni stile b/metal e dintorni, piuttosto che, ancora una volta, doversi sorbire impunemente schiere di tabulae rasae ambulanti, con due gambe, twitter e qualche collezione di dischi.
Fuor di metafora: le corse a condividere e condividere e condividere il nuovo FBYC a furia di like, plaudendo alla rincorsa sociale di stocazzo senza ancora averlo ascoltato, il disco: SentireAscoltare che butta fuori nomi e cognomi sull’autoreferenzialità della scena (e tra l’altro giuro ho l’impressione che prima vi fosse la foto dei tizi semi-desnudi con le loro facce disegnate sui genitali) e/o rincara la dose egotistica di casa Teatro degli Orrori: Elio Germano in combutta con Teho Teardo:  Mark Stewart pre-ritorno The Pop Group a far sboccare con Bobby Gillespie: Bugo che via twitter la conta a scribi e sodali: Bastonate che diventa paradigma per gentiluomini e via di questo passo.

Segnali precisi dal profondo: è tempo di tornare all’ostilità, pura e semplice e totale. Senza occhiolini, strette di mano, comunanze farlocche, pompini vicendevoli e null’altro. Sempre in nome dell’ODIOpuro (non sociale, non sentimentale, non politico) in quanto modello conoscitivo e mai contro un nemico specifico che non sia il tutto.
Colonna sonora: l’ossessività e reiterazione e palude cerebrale incluse nel pacchetto Death Grips.
Tanto per il resto frega un cazzo, tra un po’ esce il nuovo Disquieted By, arriva la botta Johnny Mox, è fuori Bologna Violenta, Wallace ha sfornato pure l’ultimo Miss Massive Snowflake e io  torno felice.
Benché l’odio e il disprezzo sincero per la comunità rimangano, certo.

L’agendina dei concerti Bologna e dintorni – 28 novembre-4 dicembre 2011

mercoledì, XM24.

Il lunedì è infinitamente meno sgradevole al pensiero di un bel concertino gratuito a fine giornata all’Elastico; nello specifico, delle Sandwitches si dice che sono l’equivalente rock del personaggio che Jessica Chastain interpreta in The Tree of Life, non so per voi ma questo per me basta e avanza. Esserci (dalle 20, gratis). Martedì nel segno dei cantautori, da Richard Buckner al Bronson (21.30, dieci euro) a Maria Devigili in duo da Osvaldo (dalle 20, gratis) a Boxeur The Coeur al Teatrino degli Illusi (dalle 20, gratis). Mercoledì preparate gli acidi, prenotate un posto finestrino sull’astronave Delta 9 e sintonizzatevi sulla serata MeryXM più sballosa e viaggiosa di sempre; a partire dalle 20.30 il corriere cosmico Gino Dal Soler in carne, ossa e flow messianico parla del più grande libro sul folk psichedelico mai scritto in Italia: il suoNon sarà una semplice presentazione di un libro, piuttosto un racconto fatto di parole, suoni ed immagini che hanno plasmato il free-acid-freak folk dagli anni 60 ad oggi. Una mappa sonica e visuale per l’orientamento, dedicata più ai neofiti che ai cultori che del genere sanno tutto o quasi. Musiche e visioni dentro un cerchio ininterrotto e come il titolo del video che presenteremo: “Be Glad for the song has no ending!”. Sto già fluttuando su Saturno al solo pensiero. Se invece la musica da sballoni fattoni non vi interessa e quel che volete è una bella botta di pagan-epic-folk-viking metal da far sborrare nell’armatura Odino mentre va alla guerra ecco per voi Moonsorrow, Tyr e Crimfall al Sottotetto (dalle 20.30, ventitré euro), e il gjallarhorn continua a risuonare. Ci sono anche i Junior Boys in supergay analog fattanza al Locomotiv (dalle 22.30, dodici euro più tessera AICS). Giovedì al Teatrino degli Illusi è di scena l’associazione a delinquere dei temibili fratelli Angeli(uno fotografa, l’altro suona la chitarra sarda preparata), dalle 22, un trip vero. Venerdì tra mafiosi ballerini, guitar heroes lesbici, jazzisti flippati e romagnoli urlanti sensibili ce n’è per tutti i gusti: rispettivamente, The Good Fellas al Locomotiv (22.30, dieci euro più tessera AICS), Kaki King al Bronson (21.30, dieci euro), Turbo Trio al Bartleby (21, gratis) e LaQuiete + Distanti al Covo (22, ??? euri). Sabato Chicks On Speed in live djset transgender pilotato al Locomotiv (22.30, dieci euro più tessera AICS), oppure festivalino foriero di gran legnate all’Ekidna a Carpi – ci suonano anche gli Storm{o}; info e flyer da stampare, fotocopiare e far girare Qui. Domenica The Field al Bronson (21.30, quindici euro) oppure The Babies al Mattatoio. È  attiva la nuova casella postale per consigli, suggerimenti, minacce di morte, segnalazioni di bar mitzvah e quant’altro: lagendinadeiconcerti(at)gmail(dot)com. Scriveteci…

L’agendina dei concerti Bologna e dintorni – 7-13 novembre 2011

Maria Skłodowska, meglio nota come Marie Curie (Varsavia, 7 novembre 1867 – Passy, 4 luglio 1934), è stata una chimica e fisica polacca naturalizzata russa e in seguito francese.

 
Sticazzi che piove, stasera all’XM24 c’è il trip definitivo: Dale Cooper Quartet and the Dictaphones ovvero una colata di doomjazz più nero della pece che David Lynch al confronto è un pòro cojone, aprono gli spaziali Mother Propaganda. Dalle 22, quattro euro, e il peyote non sarà più necessario. ULTIM’ORA: IL CONCERTO E’ STATO ANNULLATO PER PROBLEMI DELLA BAND FRANCESE. Domani per la gioia dei rednecks con velleità da politicanti torna Rainstick Cowbell al Modo Infoshop (dalle 19, gratis), ma l’appuntamento imperdibile è alla chiesa di S. Ambrogio a Villanova per Aidan Moffat (con Bill Wells di sponda), per i pochi che non avessero avuto il piacere un cantore dell’abbrutimento come al mondo ce n’è pochi, uno al cui confronto Bukowski diventa un lord inglese particolarmente schizzinoso, chissà cosa s’è fumato il prete prima di decidere di accoglierlo nella casa del Signore… tutti i dettagli (tranne il prezzo, as usual quando si tratta di eventi organizzati dal Covo) Qui. Mercoledì è tempo di separare il grano dalla crusca, i Veri Uomini dalle checche irrecuperabili, in entrambi i casi roba che sarebbe un peccato perdere (perlomeno se siete dotati di un paio di orecchie funzionanti): il gjallarhorn risuonerà all’Estragon per la calata dei possenti e frazetteschi Amon Amarth a saccheggiare, depredare e violentare ogni essere vivente (aprono i leggendari Septic Flesh e gli inutili As I Lay Dying, cancelli ore 20, Septic Flesh sul palco ore 20.45 e via andare. Ventotto euro), mentre al Teatrino degli Illusi arriva il trans canterino Baby Dee (sempre che non collassi come l’ultima volta), gran plin plon d’arpa e una voce indescrivibile che manda a casa piangendo i vari Antony e compagnia efebica, dalle 22, quindici euro e gran sciccheria. Giovedì riposo (a meno che la voglia di vedere l’autistico mascherato Above The Tree non vi spinga fino a Borgo Panigale) prima del tritacarne del weekend: venerdì Gitane Demone all’Ekidna a Carpi (ma comunque non riescono a farla finita), Dub Pistols all’Estragon (cannoni.), Glenn Hughes (con dei gregari italiani che già han suonato con Ian Paice) al Fillmore a Cortemaggiore (ma comunque non riescono a farla finita pt. 2), l’11.11 festival in location un po’ a random (spregio di neuroni), Gli Holloys a Bagno di Romagna (grandi concerti in posti a caso), oltre a robaccia tipo la prima serata del Last Gang festival al Crash! (troppi nazi + MERSH),  gli …A Toys Orchestra al TPO (puntini. Montagna.) o Mike Joyce che mette i dischi al Covo (l’interesse). Sabato arriva una bomba indicibile all’XM24 che spettinerà chiunque non abbia paura di confrontarsi con la vita e che non mancheremo di segnalare non appena si finiranno di definire gli ultimi dettagli, questione di giorni se non di ore; come dicono i burloni chiacchieroni alla radio, restate sintonizzati… per intanto: Ulver al Teatro Regio a Parma (i maroni striscianti), D.R.I. al Rock Planet (ma comunque non riescono a farla finita pt. 3), Dub Syndicate al Locomotiv (ma che è, l’invasione dei giamaicani?), John Grant al Covo (non ho detto gioia ma eccetera eccetera eccetera) e ancora teste rasate al Crash. Domenica torna EMA al Locomotiv dopo una devastante esibizione con i Gowns nel 2007, imperdibile…


					

L’agendina dei concerti Bologna e dintorni – 17-23 ottobre 2011

venerdì

 
Com’è andata a Roma? Avete incendiato tante cose? Gli sbirri vi hanno fracassato il setto nasale? In Rete siete stati segnalati come black bloc da qualche spione telematico anche se sabato pomeriggio eravate a casa a grattarvi il culo? Niente paura, in ogni caso questa sera ci pensa Michael Franti a dispensare camionate di peace & love in dosi da sedare anche un plotone di giaguari inferociti; al Vox di Nonantola, dalle 21, trenta euri. Martedì invece si torna a legnare: al Blogos i thrash revivalisti Gama Bomb più altri degni compagni di merende (Sworn Amongst, Chaos Theory + guest; dalle 22, dieci euro), mentre all’Estragon è di nuovo tempo di epiche battaglie, colossali scorpacciate di selvaggina e mastodontiche sbornie sidro pilotate, scatta l’Heidenfest 2011 e il gjallarhorn risuona ancora (dalle 21.30, trenta euro). Mercoledì Napo è nella casa: dalle 20.30 a MeryXM prima presenta il suo fumetto poi il nuovo set dei Uochi Toki con disegnini on the fly, il tutto come sempre gratis et amore. Che storia, gli US3 sono ancora in giro… te la ricordi Cantaloop? Sempre mercoledì ma al Bravo Caffè, dove poi giovedì arriva Martina, che storia (e due)…  Venerdì sti gran cazzi de I Cani al Covo: gran colata lavica black post metal all’XM24 con Altar of Plagues, Marnero, Gottesmorder e Rotorvator (dalle 22, quattro euro), oppure CAMPING, nuova installazione per Hundebiss Nights al RAUM con live di Jaws, Popol Gluant e Sea Urchin e proiezioni di deliri in VHS opera di James Ferraro e Hype Williams (non quello famoso). File under: incredibly strange music, ma con le palle (dalle 22). Sabato il delirio è addirittura triplo: Righeira al Locomotiv (dalle 22.30, dieci euro più tessera AICS), Acid Mothers Temple al Calamita a Cavriago (dalle 22.30) oppure STARLICKER (Rob Mazurek, Jason Adasiewicz, John Herndon) all’Area Sismica a Forlì (dale 22.30). Se domenica siete ancora vivi poi si può sempre fare la doppietta Acid Mothers Temple al Sidro Club a Savignano (dale 21.30, dieci euro più tessera due euro, posti limitati)…

 

venerdì (pure)

È arrivato Weah e Baresi è di nuovo papà: Africa Hitech – 93 Million Miles (Warp)

copertina sobria per un disco sobrio

Non ricordavo più chi fosse Ruud Gullit e mi è tornato in mente solo quando ho letto dell’arresto di suo figlio Saverio Gullit per spaccio di droga. Può la mente di un uomo rimuovere dal proprio archivio personaggi del genere? Eppure Gullit è stato un grande calciatore del Milan dei primi scudetti berlusconiani ed è pure il padre di uno dei figli neri di Franco Baresi (la leggenda metropolitana dice così, non so se sia vero sul serio ma preferisco credere che lo sia. Magari per la legge del contrappasso Saverio Gullit è figlio di Baresi, chissà), come è possibile non ricordarsene? Capisco non sapere che Gullit ora allena una squadra in Cecenia, ma ricordarsi di lui perché suo figlio si fa beccare mentre vende il fumo proprio no. Deve essere perché non ho mai tifato Milan.

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L’agendina dei concerti Bologna e dintorni – 25 aprile-1 maggio 2011

Siamo in un paese di campagna, sono circa le dieci e mezzo del mattino, tra poche ore in piazza suonano gli Youth of Today

Si festeggia il 25 aprile in un tripudio di trombe e tromboni alzati al cielo (ma anche tanti funghetti nello stomaco, dipende dai gusti), con addirittura l’imbarazzo della scelta: al Nuovo Lazzaretto i malmostosi Sourvein (ancora più amari e maligni da quando Liz Buckingham ha mollato marito e baracca ed è entrata negli Electric Wizard) assieme a Choriachi, Avant Gardener, Mother Propaganda e altri brutti ceffi spinellanti (dalle 22), mentre se siete in vena di lisergiche gite fuori porta al Sidro Club di Savignano sul Rubicone arrivano gli stupefacenti Dead Meadow (dalle 21.30, dodici euro). Portate i francobolli. Eventualmente per chi volesse fare il bis martedì i Sourvein suonano anche a Parma; il difficile semmai sarà arrivarci con almeno un paio di neuroni intatti, a martedì.
Mercoledì MeryXM si prende una settimana di (meritato) riposo; al Clandestino suona un gruppo chiamato “gli scaldafiga” (…), mentre per gli amanti dei suoni fastidiosi (KKRRRRRRRR FFFRRRRRRRRR FFFFFFSCHRRRRRRRR eccetera eccetera) c’è Nicola Ratti al CasaBettola a Reggio Emilia. Giovedì ancora tromboni come fiaccole e trip come caramelle, per la più che buona ragione che ci sono gli Earth al Locomotiv (dalle 22, quindici euro più tessera AICS); per i punk con la cresta invece sarà utile sapere che il concerto dei Riot Brigade all’Atlantide è stato spostato all’XM24 (dalle 22, quattro euro). Cancellieri vaffanculo.
Venerdì scatta la rassegna Contemporanea-mental, gran delirio di concerti mostre e djset molestissimi (dentro c’è anche DJ Balli) allo Scalo San Donato; a ricordarci quanto facevano schifo al cazzo gli anni ottanta, all’Estragon i Level 42 (22.30, venti euro). Sabato un’altra botta devastante ai neuroni: al Covo c’è il Moon Duo (con Edible Woman di spalla), tante volte aveste bisogno di una buona scusa per iniziare a drogarvi. Ma comunque sia andata la vostra settimana l’appuntamento imperdibile per celebrare degnamente la festa del lavoro domenica è a Russi per il concerto degli Youth of Today in piazza Farini, gratis et amore: probabilmente il primo maggio più bello e sensato dal 1891. Falla girare Ray…

Jesus Christ Was A Metalhead

Il giorno di Natale è favoloso perché ti arrivano un sacco di sms di auguri da persone che non sentivi da una vita (almeno da quando ti hanno mandato gli auguri l’anno scorso) e spesso quando li leggi ti rendi conto che sono messaggi standard mandati ad una intera rubrica del cellulare nella quale è presente (per caso oppure no) anche il tuo numero. A volte succede che quegli sms di auguri contengano divertenti errori ortografici ed allora ridi tantissimo perché ti rendi conto che chi ha mandato lo stesso sms a tutti i numeri in rubrica ha collezionato una serie incredibile di figure di merda, ma purtroppo ciò è raro ed allora bisogna accontentarsi di leggere gli sms, rimanere sconcertati e cancellarli per non far riempire troppo la memoria del telefono.

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